S. Teresa, torna il pellegrinaggio da Misserio a Tindari: "È il cammino della nostra vita"
di Andrea Rifatto | 28/05/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/05/2022 | ATTUALITÀ
1890 Lettori unici
Lo stendardo e il simulacro condotti in processione
Partito giovedì il 132esimo pellegrinaggio alla Madonna del Tindari della comunità della frazione Misserio di Santa Teresa di Riva. Dopo tre anni di stop a causa della pandemia, è ripreso il viaggio che unisce fede e devozione, secondo la secolare tradizione che vede i fedeli incamminarsi a piedi lungo i monti Peloritani per poter rendere omaggio alla Madonna Nera. Alle 14.30 un centinaio di pellegrini, con in testa il tradizionale stendardo, si sono messi in cammino dalla chiesa di San Vito Martire, dopo la benedizione impartita dall’amministratore parrocchiale, padre Alessandro De Gregorio, raggiungendo l’icona situata sulla strada poco lontano: alle 16 la carovana ha raggiunto la frazione Artale di Furci Siculo, dove è stato riposto il simulacro condotto in processione nel tratto iniziale, e poi alle 19 la località Grotta Campana, dove alle 21 è stato recitato il rosario in dialetto siciliano dedicato alla Madonna, prima della sosta notturna. La tradizione del pellegrinaggio risale al 1890, quando venne organizzato per la prima volta su iniziativa di Giuseppe Rigano, emigrato negli Stati Uniti, che volle sciogliere un voto. Durante il tragitto i fedeli pregano e intonano canti e al termine del lungo percorso, al grido di “Evviva del Tindari la bella Maria”, si giunge davanti al santuario, dove la stanchezza di tutti i devoti mariani lascia spazio a sentimenti di profonda emozione e commozione. All’una di notte la ripartenza con arrivo ieri pomeriggio al bivio del Tindari, con la sosta e il raggruppamento dei pellegrini, dopo varie tappe a Bafìa (Castroreale), Rodì Milici e Terme Vigliatore. Oggi il gruppo sarà raggiunto da altri pellegrini che partiranno alle 6.30 in pullman e si incontreranno alle 8.30 con i fedeli per l’ingresso nel santuario; alle 20.30 il Rosario in dialetto siciliano. Domani, dopo la messa delle 7.30, la partenza con le auto per il rientro da Tindari, con alle 17 la messa all’icona di contrada Mondello e proseguimento a piedi verso la chiesa di San Vito Martire di Misserio, con arrivo previsto alle 18.30. “Un’esperienza che segna la vita e la storia di questa comunità - ha detto don De Gregorio, che partecipa per la prima volta al pellegrinaggio - da affrontare con due atteggiamenti che devono accompagnarci lungo il cammino, quello del chiedere qualcosa che desideriamo, per noi o per gli altri, perchè ognuno ha nel proprio cuore parte con un desiderio da portare ai piedi di Maria, e quello del chiedere perdono e dire grazie. Il pellegrinaggio è il cammino della nostra vita, con momenti belli e difficili, discese e salite, lungo il quale non dobbiamo mai scoraggiarci, perchè si arriva alla meta se ci fidiamo e affidiamo al Signore. Questo ci insegna Maria: se abbiamo fede, tutto diventa possibile. La fede ci spinge a partire e camminare, nello zaino porto con me tutti gli ammalati della comunità, le difficoltà delle famiglie, le angosce i dubbi le perplessità e anche il ricordo dei defunti”.