S. Teresa, torna l'incubo fogna in spiaggia: nell'ultimo mese diversi sversamenti - FOTO
di Andrea Rifatto | 04/04/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/04/2022 | ATTUALITÀ
724 Lettori unici
Lo sversamento del 2 aprile a Sparagonà
Ancora problemi per la rete fognaria di Santa Teresa di Riva, con conseguenti sversamenti di reflui sulla spiaggia. Nell’ultimo mese, infatti, si sono registrate diverse fuoriuscite di liquami sull’arenile, in particolare nel quartiere Bucalo. L’ultimo episodio risale a sabato mattina, quando all’altezza di via Sparagonà si è verificato uno sversamento dalla bocca di troppo pieno presente alla base del muro di contenimento. In precedenza lo stesso fenomeno si era ripetuto il 6 e il 27 marzo in corrispondenza di via Delle Fabbriche e il 25 marzo sotto via Sparagonà, con inevitabili odori nauseabondi. Sul lungomare Paolo Borsellino, appreso l’accaduto, sono giunti la Polizia locale e l’Ufficio tecnico. Già in precedenza, in quel tratto di litoranea, era intervenuta una ditta specializzata con un mezzo per l’espurgo allo scopo di rimuovere le ostruzioni dalla tubazione e consentire ai reflui fognari di scorrere senza intasamenti, ma evidentemente sono sorte ulteriori criticità che hanno mandato in tilt il delicato sistema, provocando le fuoriuscite sulla spiaggia. La presenza de telecontrollo installato nel 2019, che avverte il Comune in caso di malfunzionamenti dell’impianto di smaltimento e sollevamento dei reflui, non ha impedito infatti gli sversamenti. Lo scorso agosto il sindaco Danilo Lo Giudice ha spiegato che l’Ufficio tecnico sta valutando di realizzare sul lungomare una condotta parallela di riserva nel tratto più critico, proprio quello di Sparagonà-Bucalo, dove far confluire i reflui in caso di guasti ed evitare così che la fogna “esploda” in spiaggia, soprattutto nel periodo estivo: un intervento dal costo elevato, da valutare se sia tecnicamente fattibile, anche se il primo cittadino aveva sottolineato come il sistema del troppo pieno non sia fuorilegge e sia presente anche in altre località turistiche. Evitare che l’arenile venga continuamente contaminato sarebbe però sicuramente più conveniente per l'ambiente e la salute.