Giovedì 26 Dicembre 2024
Viaggio tra i plessi: le verifiche e i progetti di adeguamento risalgono al 2010


S. Teresa, tre scuole comunali non sono sismicamente sicure

di Andrea Rifatto | 08/09/2018 | ATTUALITÀ

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La scuola di Cantidati

In che stato sono le scuole comunali di S. Teresa di Riva sotto il profilo della sicurezza sismica? Facciamo un quadro della situazione, visto che la questione è attuale in questi giorni. Escludiamo dall’analisi i tre plessi dove negli ultimi anni sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico, ossia asilo nido, scuole dell’infanzia e primarie di Bucalo e Barracca e scuola media. Concentriamo quindi le nostre attenzioni su tre edifici: Centro, Sparagonà e Cantidati, dove nel 2010 sono state eseguite le verifiche di vulnerabilità sismica, analisi che evidenzia la predisposizione di una costruzione a subire danneggiamenti e crolli, con la conseguente redazione dei progetti di adeguamento alle Norme tecniche per le costruzioni (Decreto ministeriale 14/1/2008). Verifiche e progetti rimasti nei cassetti del municipio, in attesa che il Comune ricevesse dei finanziamenti. E qualcosa negli ultimi anni si è sbloccato. Inoltre nei giorni scorsi il Comune ha ottenuto dal Ministero della Pubblica istruzione 104mila 912 euro per la scuola di Cantidati, di cui 9mila 837 per la verifica e 95mila 075 per la progettazione, con un cofinanziamento comunale di 5mila 523 euro e 55mila 943 euro per la scuola di Sparagonà, di cui 4mila 505 per la verifica e 51mila 448 per la progettazione, con un cofinanziamento di 2mila 946 euro. Fondi che consentiranno di aggiornare gli esami eseguiti nel 2010 e progettare a livello esecutivo gli interventi di adeguamento.

Partiamo dal Centro, ossia dalla scuola dell’infanzia e primaria “Felice Muscolino”, ospitata in un edificio a tre piani in muratura risalente al 1950 e progettata ovviamente prima della classificazione sismica comunale. La valutazione del rischio sismico con la progettazione per l’adeguamento risale al 20 settembre 2010 ed è stata svolta dall’ingegnere Domenico Triolo, che ha effettuato una verifica agli stati limite, ossia la condizione superata la quale la struttura non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata. Vanno distinti gli stati limite ultimi, associati al valore estremo della capacità portante o ad altre forme di cedimento strutturale che possono mettere in pericolo la sicurezza delle persone e gli stati limite di esercizio, oltre i quali non risultano più soddisfatti i requisiti di esercizio prescritti. Tra gli stati limite ultimi vi sono lo stato limite di salvaguardia della vita (Slv) e lo stato limite di prevenzione del collasso (Slc): nello Slv in, seguito al terremoto, la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali; nello Slc a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi danni e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali. Tra gli stati limite di esercizio vi è invece lo stato limite di danno (Sld): a seguito del terremoto, la costruzione nel suo complesso (includendo elementi strutturali, elementi non strutturali, apparecchiature rilevanti, ecc.) subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza e di rigidità nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nell'interruzione d'uso di parte delle apparecchiature. “Nel caso della ‘Felice Muscolino’, trattandosi di un edificio in muratura – si legge nella relazione – Slv è uguale a Slc: la struttura ha uno stato limite di vita del 64% che indica medio-alto inadeguamento e del 61% che indica media-alta l’inagibilità; per lo stato limite di danno i valori sono pari al 59% (medio-alto inadeguamento) e 55% (media inagibilità). L’edificio – scrive l’ingegnere Triolo – risulta non essere idoneo al Dm 14/1/2008: trattandosi di valori medio alti e vista la classe d’uso a cui è destinato, necessita di urgenti interventi strutturali di adeguamento”. Per questo immobile il Comune di S. Teresa è stato recentemente ammesso a finanziamento con un progetto esecutivo da 2,9 milioni di euro e si spera che nel giro di uno-due anni possano iniziare i lavori.

La scuola di Sparagonà è ospitata in una struttura in muratura la cui costruzione fu iniziata nel 1950 e portata avanti fino al 1986. La valutazione del rischio sismico è stata eseguita nel giugno 2010 dall’ingegnere Alessandra Giordano e il relativo progetto di adeguamento ha ottenuto il parere di conformità sismica dal Genio civile il 22 marzo 2013. Il professionista ha verificato il rapporto tra valore medio della capacità di spostamento e valore medio della domanda di spostamento in caso di terremoto: quando il valore è maggiore o uguale a 1 la verifica è soddisfatta, in caso contrario no. Sul plesso in esame per un sisma agente in direzione ortogonale a via Sparagonà la verifica non è soddisfatta perché il valore è pari a 0,710 e quindi inferiore a 1, mentre per il sisma parallelo alla via il valore è 1,60 e quindi sufficiente. Per il plesso il Comune a gennaio ha chiesto un finanziamento da 926mila 426 euro per l’adeguamento sismico ed è in attesa di conoscere l’esito.

Per il plesso di Cantidati, costruito su due piani in muratura tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, la valutazione della vulnerabilità sismica è stata consegnata dall’ingegnere Carmelo Aliberti il 15 novembre 2010 e l’allegato progetto di adeguamento ha ottenuto il parere di conformità sismica dal Genio civile il 6 maggio 2013. Nel documento il tecnico evidenzia come “l’edificio scolastico non possiede le adeguate risorse antisismiche che per contro devono essere associate con la sua destinazione d’uso e pertanto necessita di un intervento di adeguamento al Dm. 2008 che possa conferire allo stesso le caratteristiche indispensabili a garantire la sua funzionalità in termini di sicurezza. Dall’analisi sismica è emerso che il rischio di salvaguardia della vita è del 45% (medio-basso) e il rischio di inagibilità del 38% (medio-basso): valori entrambi ritenuti “non accettabili per cui si rende necessario un intervento di adeguamento sismico che possa assegnare alla struttura la necessaria resistenza per garantire un adeguato livello di sicurezza dell’immobile”. Per l'adeguamento sismico di questa scuola sono stati chiesti 887mila euro.


COMMENTI

fausto parra | il 09/09/2018 alle 11:39:34

ma scusate forse che il personaggio messinese che si è intestato questa crociata della segnalazione dell'inefficienza sismica deglle scuole non è lo stesso che poco tempo fa era sindaco di s.teresa riva?

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