S. Teresa, via al progetto "Il loto blu" per 56 giovani con svantaggio sociale e familiare
di Andrea Rifatto | 01/03/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/03/2022 | ATTUALITÀ
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Il prefabbricato di via Spadaro è sede di varie associazioni
Risolti rapidamente gli intoppi burocratici, che avevano portato all’annullamento della gara d’appalto, a Santa Teresa di Riva sono stati affidati i lavori per l’avvio del progetto di inclusione “Il loto blu, il vivaio delle diversità”, finanziato al Comune dal Dipartimento per le Politiche giovanili della Presidenza del Consiglio, grazie alla partecipazione al bando Anci “Fermenti in comune”. L’Ente, in partenariato con l’associazione “Scirocco Onlus”, ha ottenuto un contributo di 43mila 950 euro, garantendo un cofinanziamento di 18mila 030 euro per coprire il costo totale del progetto, pari a 61mila 980 euro. Adesso si può partire con la prima azione dell’intervento, che riguarda la sistemazione del prefabbricato comunale di via Santi Spadaro. Il progetto prevede una spesa di 30mila 980 euro, di cui 15mila 376 per lavori, 9mila 795 euro per attrezzature e 5mila 808 euro per somme a disposizione: ad aggiudicarsi i lavori è stata l’impresa santateresina “Alessandro Gotti Costruzioni Srl”, con un ribasso del 2% per una spesa totale di 16mila 584 euro. La ditta interverrà con la sistemazione dei servizi igienici, della copertura del prefabbricato, degli impianti e con altre migliorie, mentre grazie al finanziamento si acquisteranno poi arredi, attrezzature informatiche e altri beni strumentali. Il progetto “Il loto blu”, redatto da Antonella Casablanca dell’Help Center, prevede il coinvolgimento di almeno 56 giovani dai 16 ai 35 anni di età con svantaggio sociale, familiare, migranti e con diversabilità e si svolgerà in varie azioni: “Il vivaio delle diversità”, luogo di condivisione e sperimentazione permanente nel campo della floricultura, delle erbe aromatiche e delle piante officinali; “Il fagiolo magico” per realizzare un laboratorio teorico/pratico di potatura e innesto di piante da fiore e da frutto; “Bonsai do”, laboratorio teorico/pratico di conoscenza, studio e coltivazione bonsai; “Zenzero”, laboratorio di coltivazione di erbe aromatiche e piante officinali e “Vasi comunicanti”, laboratorio di ceramica. Le attività sarebbero dovute partire a gennaio e dunque rispetto al cronoprogramma definito ci sarà un ritardo che è stato comunicato anche all’Anci.