S. Teresa, zona sud nel degrado più totale: rifiuti ed erbacce anche sulla spiaggia - FOTO
di Andrea Rifatto | 29/07/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 29/07/2020 | ATTUALITÀ
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Rifiuti ed erbacce sulla spiaggia
Se l’ingresso lato nord di Santa Teresa ha cambiato aspetto grazie ai lavori di riqualificazione della Statale 114 completati da qualche giorno, lo stesso non può dirsi dell’estremità opposta, dove regna l’assoluto degrado. Da ormai oltre un anno l’accesso lato sud alla cittadina jonica avviene tramite piazza Antonio Stracuzzi e la via lungomare, vista la chiusura del ponte Agrò e la deviazione del traffico sulla passerella provvisoria: una zona che però da molto tempo è trascurata, soprattutto a ridosso della spiaggia, dove incuria e degrado regnano indisturbati non regalando certamente un bel bigliettino da visita per chi giunge in paese. L’area demaniale ai margini della sponda sinistra del torrente Agrò viene utilizzata dai proprietari di imbarcazioni da pesca e da diporto per ricoverare i natanti, sia di piccole che grandi dimensioni: uno slargo sterrato dove però non mancano barche ormai abbandonate e inutilizzabile, vecchi carrelli per il trasporto delle stesse ma soprattutto erbacce, rovi e rifiuti, quest’ultimi gettati in larga parte dai soliti incivili che soprattutto nel fine settimana si sbarazzano di buste e sacchetti lasciandoli negli angoli più reconditi. Spostandosi verso l’arenile, lo scenario va peggiorando: piazza Antonio Stracuzzi termina praticamente nel vuoto su un terrapieno e a separarla dalla spiaggia vi è una piccola scarpata, costellata da erbacce e spazzatura, gettata fin dentro l’alveo del torrente. Una situazione di totale abbandono e trascuratezza, sotto gli occhi dei residenti e anche dei tanti visitatori che frequentano la costa santateresina e che scelgono quel tratto per trascorrere una giornata al mare, anche se non è balneabile per motivi precauzionali così come imposto dalla Regione vista la presenza della condotta sottomarina di scarico del depuratore. Un divieto che però nessuno fa rispettare e così si continua a fruire di quel tratto di arenile. Sulla spiaggia tutta l’area a ridosso della foce del torrente viene utilizzata come zona di rimessaggio dei natanti, movimentati grazie a ruspe cingolate che raggiungono l’arenile utilizzando una rampa creata per ottenere il collegamento con piazza Stracuzzi, e anche sulla sabbia non mancano rifiuti e scarti di vario tipo, che producono inquinamento di una tratto che risulta anche suggestivo per la particolare conformazione della foce dell’Agrò. Il benvenuto non è dei migliori neanche sul lungomare, dove ad esempio spesso il cestino gettacarte si presenta sommerso da sacchetti di rifiuti indifferenziati lasciati dai turisti pendolari della domenica e da alcuni residenti dei complessi residenziali della zona che si ostinano a non rispettare le regole. Per rendere più accogliente e sicura la zona si potrebbe delimitare meglio il confine tra piazza Antonio Stracuzzi e la spiaggia, magari prolungando il marciapiede fino al margine del torrente lasciando solo un varco carrabile, oppure installando un sistema di protezione per evitare che persone e mezzi rischino di scivolare sull’arenile, cercando al contempo di mantenere pulita e decorosa tutta l’area per far sì che non sia più terra di nessuno.