Salva la vita a un calciatore avversario in campo: "Ho fatto solo il mio dovere"
di Gianluca Santisi | 10/05/2017 | ATTUALITÀ
di Gianluca Santisi | 10/05/2017 | ATTUALITÀ
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Cristian Villari
Una classica partita di fine stagione, in cui le due le squadre non avevano più nulla da chiedere al campionato, stava per trasformarsi in tragedia. È accaduto sabato scorso al “Papandrea” durante la gara tra Furci e Juvenilia, valevole per l’ultima giornata del torneo provinciale di Seconda Categoria. Un giocatore locale, Alex Russo, di 26 anni, al termine di un’azione di gioco, si è accasciato a terra perdendo i sensi. Ad accorgersi del malore è stato il terzino della squadra avversaria, Cristian Villari, che lo stava contrastando e si è subito reso conto della gravità della situazione. “L’atleta avversario, molto prestante, aveva già fatto diversi scatti durante la prima fase della partita – racconta Villari – e al termine di una lunga azione di gioco, dopo aver corso per circa 30 metri palla al piede, l’ho visto calciare in porta e poi cadere a terra all’indietro privo di sensi, battendo violentemente la testa. Subito mi sono reso conto che qualcosa non andava. Aveva la faccia rivolta a terra, delle convulsioni agli arti inferiori e non rispondeva. Con il mio compagno di squadra Santapaola l’abbiamo girato notando subito gli occhi rivolti all’indietro e la lingua in gola. D’istinto ho controllato il polso e non ho percepito nulla. Allora ho iniziato a praticargli un massaggio cardiaco, ho contato di aver fatto circa 17 massaggi e a quel punto lui si è ripreso. Dopo averlo messo in posizione di sicurezza, aiutati dall’arbitro e da altri giocatori, abbiamo atteso l’arrivo dell’ambulanza”. Quella santateresina, però, era impegnata. E così il mezzo di soccorso è dovuto giungere da Letojanni. “Abbiamo atteso circa venti minuti”, continua Villari, biologo di professione e a conoscenza delle manovre di primo soccorso in caso di emergenza. Per fortuna il 26enne, trasportato in ospedale per accertamenti, si è ripreso. “Non ho fatto nulla di speciale – continua il terzino della Juvenilia –, solo il mio dovere: certamente le condizioni di sicurezza di questi campi non sono ottimali, servirebbe un defibrillatore in ogni impianto a partire dalla Terza Categoria”.