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Sant'Alessio Siculo. Barriera soffolta: ditta non pagata e lavori sospesi
di Andrea Rifatto | 27/01/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/01/2015 | ATTUALITÀ
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La barriera soffolta a protezione del litorale alessese
Tre ore di dibattito che hanno chiarito molti aspetti di un’opera fondamentale per il futuro del paese. Il Consiglio comunale di Sant’Alessio Siculo (assenti Giuseppe Bartorilla e Nunziata Cannavò per il gruppo di maggioranza, Daniela Carnabuci e Nunzio Moschella tra le fila della minoranza) ha discusso ieri sera della realizzazione del terzo lotto della barriera soffolta che sta interessando la parte sud del paese e un tratto sotto la via Sena, dopo la richiesta presentata nel mese di dicembre dal gruppo di minoranza per avere delucidazioni sulla sospensione dei lavori. Da fine novembre, infatti, uomini e mezzi sono spariti dal cantiere sul litorale alessese, sollevando numerosi interrogativi tra la cittadinanza e le forze politiche in merito allo stato di avanzamento dell’opera e sull’insorgenza di eventuali imprevisti. Il sindaco Rosa Anna Fichera ha subito precisato che il Comune è l’ente beneficiario dell’opera e non ha il potere di intervenire in merito a modi e tempi di esecuzione, di competenza del Commissario straordinario delegato dal Governo regionale. La palla è passata così al direttore dei lavori, l’ing. Giuseppe Mallandrino, presente alla seduta insieme al Rup, arch. Gaetano Faranna, proprio per chiarire i dubbi sollevati dall’opposizione e dare risposte ai cittadini presenti in aula, tra cui l’ex sindaco Giovanni Foti e i candidati alla poltrona di primo cittadino alle ultime amministrative, Concetto Fleres e Franco Santoro. Barriera soffolta o radente? Per avere risultati serviranno altre risorse
L’ing. Mallandrino ha spiegato che la ditta esecutrice si è vista costretta ad abbandonare il cantiere in quanto nonostante l’emissione di due stati di avanzamento lavori, a giugno e settembre 2014, fino all’ammontare di 900mila euro, non sono arrivati i pagamenti da parte della struttura commissariale: situazione che ha messo in difficoltà l’impresa, che si è aggiudicata l'appalto per un importo di 2 milioni 387mila euro. A novembre, dunque, quando l’ammontare delle opere già realizzate aveva raggiunto 1,5 milioni di euro, visto anche l’arrivo dell’inverno, l’elevato costo giornaliero per l’utilizzo del pontone (7mila 500 euro ridotti del 50% a lavori fermi) e l’anticipo sui tempi previsti dal cronoprogramma, l’impresa si è allontanata dal cantiere, non prima di aver eseguito un rilievo di quanto svolto per verificare eventuali spostamenti dei massi della barriera durante le mareggiate. La richiesta di sospensione lavori è stata però respinta dal Rup e dal direttore dei lavori, che hanno emesso un ordine di servizio intimando le prosecuzione delle opere. Nei giorni scorsi pare che i pagamenti siano stati finalmente sbloccati, grazie anche alle sollecitazioni fatte dall’Amministrazione comunale di Sant’Alessio: mercoledì a Palermo si terrà un vertice tra direzione lavori e impresa per stabilire i tempi di ripresa e un cronoprogramma aggiornato per fissare la data di ultimazione degli interventi, inizialmente prevista per il 9 aprile 2015. “L’opera è stata realizzata al 65% - ha spiegato Mallandrino - e per maggio ritengo possa essere completata. In cantiere è già presente l’80% degli scogli: il segmento centrale della barriera soffolta è stato approvvigionato ma le sagome non sono ancora state definitivamente modellate. I due segmenti alle estremità, invece, non ancora non completi”. Nel segmento centrale resta però da sciogliere il nodo relativo alla condotta fognaria di scarico che attraversa la barriera: il progetto prevedeva in quel tratto una protezione parziale ma secondo gli studi condotti dalla direzione lavori proprio lì si concentra una maggiore energia delle onde. Sarà quindi necessaria una integrazione al finanziamento.
Diverse le perplessità e le richieste di chiarimenti giunte dai banchi di maggioranza e opposizione ma anche dal pubblico, in particolare dell’ex sindaco Foti. L’ing. Mallandrino si è soffermato spiegando come abbia apportato alcune modifiche al progetto originario, prevedendo la posa dei massi sacrificali di maggiore pesatura sulla parte esterna della barriera, che ha tenuto alle ultime mareggiate rispetto a quanto invece si è verificato nei primi due lotti. Una diversa distribuzione degli scogli sotto il pelo dell’acqua che però non permetterà di coprire tutto il tratto di litorale previsto: serviranno dunque nuovi fondi, che il Commissario regionale potrà incrementare fino ad un massimo del 20%. Il collaudatore, inoltre, ha richiesto uno studio per valutare se assegnare alla barriera una soglia maggiore di inattaccabilità e quindi una migliore funzionalità.
Dalla barriera soffolta il discorso è subito passato al ripascimento dell’arenile. Il capogruppo di minoranza, Giuseppe Riggio, ha consegnato al sindaco la petizione firmata dai cittadini per supportare l’Amministrazione affinchè inoltri agli Enti competenti e alla Regione Siciliana le richieste di finanziamento per garantire il ripascimento della spiaggia prima della prossima stagione balneare. Il primo cittadino, dopo aver ricordato l'esistenza di un progetto in attesa di finanziamento, ha annunciato che sono in corso contatti per avviare il prelievo di sabbia dragata da Tremestieri, per il cui riporto sulla costa della cittadina del Capo, come precisato dal capogruppo di maggioranza Rosario Trischitta, i concessionari di stabilimenti balneari sarebbero disposti a pagare il trasporto. “La spiaggia sta sparendo – ha sottolineato Riggio – e non vorremmo che si facessero interventi come negli anni scorsi, quando sull’arenile venne depositato il materiale fangoso prelevato dal torrente Agrò, che nel tempo è stato portato via dalle onde”. Resta poi il timore che le opere a terra possano slittare in corrispondenza della stagione balneare, già disturbata lo scorso anno dai lavori, anche se nel contratto di appalto non esiste alcuna clausola che preveda sospensioni durante i mesi estivi.
La spiegazione tecnica con le possibili vie da seguire è arrivata ancora una volta da Mallandrino, che ha ricordato come i materiali più leggeri vengono portati via dai movimenti idrodinamici, che in quel tratto di costa sono molto vivaci, facendo correre il rischio che anche il materiale sabbioso più pesante possa essere risucchiato dalle onde. La soluzione? Alzare il livello della barriera soffolta rendendola radente al pelo d’acqua, anche se sorgerebbero evidenti problemi di balneazione. Ciò richiederebbe ovviamente nuove risorse su cui al momento non è possibile contare, anche se nei cassetti del Comune esiste già un progetto di rifioritura per circa 10 milioni di euro. La strada per salvare la spiaggia di Sant’Alessio appare dunque lunga e tortuosa.
La seduta del Consiglio comunale