Santa Teresa, addio alle barriere architettoniche in piazza Madonna di Portosalvo
di Andrea Rifatto | 22/12/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 22/12/2024 | ATTUALITÀ
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La scalinata è un ostacolo insormontabile
Per i diversamente abili e per coloro che hanno difficoltà a muoversi quella scalinata rappresenta da sempre un ostacolo insormontabile, senza alcuna possibilità di aggirarla. Presto, però, potrà essere superata. L’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva ha infatti deciso di abbattere le barriere architettoniche in piazza Madonna di Portosalvo, per consentire di raggiungere la chiesa anche a chi ha problemi di deambulazione. La giunta, su proposta della vicesindaca Annalisa Miano, ha infatti approvato un progetto esecutivo per la realizzazione di un intervento finalizzato ad agevolare l’accesso al luogo di culto. L’elaborato è stato redatto dall’ingegnere Onofrio Crisafulli dell’Ufficio, che sarò anche il direttore dei lavori, e prevede una spesa di 55mila euro, di cui 46mila 478 euro per lavori e 8mila 521 euro per somme a disposizione: somma coperta con i 49mila euro assegnati di recente dalla Regione come contributo straordinario per realizzare interventi nel settore delle infrastrutture e 6mila euro di fondi comunali. Responsabile unico del progetto è stato nominato il dottor Francesco Scarcella, anche lui tecnico dell’ente. L’intervento prevede la costruzione di una serie di rampe sulla parte lato Catania di piazza Madonna di Portosalvo, dove esiste già una scalinata più piccola di quella principale, in modo da consentire di superare il dislivello tra la piazza e il sagrato tramite scivole della giusta pendenza e ripiani di sosta. Un collegamento che risolverà così i problemi che finora hanno dovuto affrontare i disabili in carrozzina e quanti soffrono patologie che non consentono di percorrere le scale, che in passato utilizzavano spesso un accesso sul retro della chiesa che però attraversa proprietà private e consente di raggiungere il cortile esterno tramite una rampa molto ripida. La chiesa, finita di edificare nel 1958, sorge infatti ad una quota più alta della sede stradale e la Parrocchia non ha mai individuato una soluzione per agevolare l’accesso di chi ha difficoltà a muoversi, considerato che fino al 2013 tutta la piazza era di proprietà dell’ente di culto e solo in quell’anno è stata ceduta al Comune, mentre la parte superiore che costituisce il sagrato è rimasta nella titolarità ecclesiale, anche se i lavori di sistemazione e abbellimento erano già stati progettati e realizzati dall’ente comunale, che adesso si è fatto carico anche dell’abbattimento delle barriere architettoniche.