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Santa Teresa, aumentate le tariffe della mensa: costi raddoppiati per i redditi più bassi
di Andrea Rifatto | 29/12/2022 | ATTUALITÀ
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La vicesindaca con delega alla Pubblica Istruzione Annalisa Miano
L’Amministrazione comunale lo aveva preannunciato già due mesi fa, adesso la decisione è stata messa nero su bianco. Dall’1 gennaio a Santa Teresa di Riva le famiglie dovranno sborsare di più per poter accedere al servizio di mensa scolastica e l’incremento peserà maggiormente sui redditi più bassi. La giunta, su proposta della vicesindaca con delega alla Pubblica Istruzione Annalisa Miano, ha approvato le nuove tariffe del buono pasto che subiscono un rialzo, anche fino al doppio, rispetto alle ultime risalenti al 2007 e da allora mai aggiornate, anche per coprire i costi nella misura minima del 36%, trattandosi di servizio a domanda individuale assoggettato al pagamento di un contributo da parte degli utenti, correlato alla situazione economica del nucleo familiare attestata dall’Isee. L’aumento delle tariffe è stato deciso per coprire le spese schizzate alle stelle “a causa del rincaro delle materie prime e dei costi di produzione dovuto all’aumento dell’energia elettrica, del gas, dei carburanti e degli imballaggi - spiega l’Amministrazione - e per rendere economicamente sostenibile il servizio ed evitarne la sospensione”. Inoltre la refezione scolastica viene effettuata adottando ancora le misure di prevenzione per la pandemia, con la somministrazione dei pasti nelle aule e la necessità di sanificare e igienizzare tutte le classi, con più turni e maggiori spese per personale e trasporto delle pietanze. Dall’1 gennaio le tariffe passano da 1 a 2 euro per la fascia Isee da 0 a 3mila euro (1,40 euro per il secondo figlio, prima 0,50 euro); da 1,50 a 3 euro per Isee da 3mila 001 a 6mila euro, (2,10 secondo figlio, prima 0,75); da 2 a 3,50 euro per Isee da 6mila 001 a 9mila euro (2,45 secondo figlio, anzichè 1 euro); da 2,50 a 4 euro con Isee da 9mila 001 a 15mila euro (2,80 euro secondo figlio, prima 1,25); 4,50 euro con Isee da 15mila 001 a 20mila euro (3,15 euro secondo figlio) e 5 euro per le famiglie con Isee oltre 20mila 001 o senza Isee (3,50 secondo figlio). La quarta fascia è stata ristretta da 9mila 001 a 15mila euro anzichè fino a 20mila ed è stata introdotta la quinta da 15mila 001 a 20mila euro. La riduzione per le famiglie che usufruiscono del servizio a partire dal secondo figlio scende dal 50% al 30% ed è stata estesa anche per gli alunni con certificazione medica che attesta l’invalidità civile. Il peso delle tariffe di compartecipazione incide dunque maggiormente sulle fasce meno abbienti, statisticamente quelle con più utenti che richiedono il servizio e che dunque garantiscono maggiori introiti. La mensa scolastica è gestita da fine ottobre dalla ditta “T.R Service di Raciti Andrea” di Furci Siculo e il costo del pasto è passato da 5,69 a 7,49 euro, tanto che il Comune ha dovuto impegnare altri 232mila 896 euro fino al termine dell’anno scolastico. In questi giorni il sindaco Danilo Lo Giudice ha inoltre nominato la nuova commissione mensa, confermando i componenti dello scorso anno (lo stesso primo cittadino e l’assessora alla Pubblica Istruzione come amministratori, le dirigenti scolastiche Enza Interdonato e Maria Grazia D’Amico e i rappresentanti dei genitori Eleonora Perrone, Manuela Trimarchi, Antonietta Noto e Gianandrea Agnoni) inserendo il titolare della nuova ditta Andrea Raciti.