Santa Teresa, bocciata l'adesione a Messinacque: "Non faremo gestire l'acqua ai privati"
di Andrea Rifatto | 03/07/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/07/2023 | ATTUALITÀ
988 Lettori unici
Il Consiglio ha votato compatto una controdelibera
Arriva un netto no dal Consiglio comunale di Santa Teresa di Riva all’adesione alla società “Messinacque Spa” per la gestione del servizio idrico integrato dell’Ambito territoriale di Messina. Alla proposta redatta dal commissario ad acta della Regione, Rosaria Barresi, che un mese fa ha deliberato con i poteri dell’Ati e ha approvato la forma di gestione del servizio idrico in 92 comuni tramite una società a capitale misto pubblico (51%) e privato (49%), è stata opposta in aula una “controdelibera” della maggioranza consiliare, condivisa anche dall’opposizione, che ha incassato voto unanime (assenti Carmelina Cassaniti in maggioranza, Nino Bartolotta e Martina Lombardo in minoranza) con il quale è stato deciso di non aderire alla società e non approvare lo statuto e lo schema di gestione del servizio idrico. Il Comune di Santa Teresa di Riva ha una quota del capitale sociale della “Messinacque Spa” pari allo 0,74%, corrispondente a 14mila 800 euro sul totale di 1 milione 020mila euro, mentre il socio privato contribuirebbe con 980mila euro: adesso, però, si profila l'arrivo di un commissario che assumerà la decisione al posto del Consiglio comunale, visto che visto che l’Ati non ha provveduto all’affidamento al gestore unico entro i termini di legge. “Per rispettare la norma c’era la possibilità di affidare il servizio all’Amam, un gestore pubblico - ha detto in aula il sindaco Danilo Lo Giudice - ma l’assemblea dell’Ati idrico lo scorso anno fa l’ha bocciata. Adesso non siamo disposti ad affidare ai privati la gestione dell’acqua, è vero che il socio privato avrà il 49%, ma di fatto gestirà la struttura visto che i tre componenti del Consiglio di gestione sono nominati dal Consiglio di Sorveglianza su proposta del privato. Non sono state individuate le modalità di controllo e sorveglianza, non è prevista alcuna forma pubblica di individuazione del direttore generale, c’è un totale squilibrio tra la componente pubblica e quella privata”. “Ancora più grave è che il Consiglio di gestione - ha proseguito Lo Giudice - si occuperà degli investimenti da realizzare e determinerà le tariffe: significa che il Comune viene spogliato di qualsiasi funzione e anche dell’incasso dei proventi. Con tanti sindaci abbiamo deciso di andare avanti su questa linea, se l’intendimento del legislatore regionale è quello di modificare le cose, auspichiamo che il cambiamento sia in meglio”. Dalla minoranza Cristina Pacher ha evidenziato come “la costituzione della Messinacque Spa determinerà un aumento delle spese per i cittadini, come avvenuto in passato con l’Ato Me4 per i rifiuti, anche per i costi di funzionamento, indennità e personale. La nuova società ingloberebbe le nostre strutture idriche, Santa Teresa di Riva oggi ha una buona capacità di far fronte alle esigenze del territorio e aderendo si avrebbe una dequalificazione dei servizi, perchè adesso un eventuale danno all’acquedotto viene riparato tempestivamente, mentre in futuro servirebbero tempi più lunghi e costi più alti. Bisognava incidere prima a livello legislativo regionale per far sì che la norma recepisse le esigenze del territorio”.