Santa Teresa, Centro minori chiuso e tre gare a vuoto: ora si pensa ad una nuova strategia
di Andrea Rifatto | 25/08/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/08/2024 | ATTUALITÀ
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Come uscire dal “tunnel” dopo tre gare andate deserte? La soluzione ci sarebbe e si attende il via libera dalla Regione per attuarla. Il Centro diurno educativo e di aggregazione per minori “Imparare per crescere” di Santa Teresa di Riva, realizzato nell’ex caserma della Guardia di Finanza via Vittorio Emanuele Orlando, è pronto dal gennaio 2022 dopo la ristrutturazione attuata grazie al finanziamento da 473mila 424 euro giunto da Palermo e ai 43mila euro del Comune, ma per gestirlo (in forma associata con Sant’Alessio Siculo) non si è fatto avanti nessuno. Adesso l’Amministrazione comunale ha pensato di “allargare” la platea di possibili affidatari, finora limitata agli enti del terzo settore: «Ho fatto presente alla dirigente generale del Dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali, Letizia Di Liberti - spiega il sindaco Danilo Lo Giudice - che prima della pandemia erano attive tante cooperative sociali, ma adesso i tempi sono cambiati. Dunque abbiamo pensato di redigere un avviso generico per individuare un gestore che si prenda carico della struttura e la utilizzi per la comunità. Non abbiamo altre soluzioni e a settembre ci confronteremo con l’Assessorato per capire se si possa percorrere questa strada». «Davanti ad un immobile nuovo e ad una finalità che non si riesce a rispettare perchè non si trova un operatore - aggiunge il sindaco - ritengo che con un avviso generico qualcuno interessato possa farsi avanti. Abbiamo previsto un canone di locazione di 1.000 euro al mese e non ci interessa fare lucro ma dare servizi alla comunità, attendiamo l’ok dalla Regione per un bando generico e speriamo di trovare qualcuno che possa attivare questo immobile». L’ex caserma venne acquistata nel 2015 dal Comune al prezzo di 407mila euro e la mancata apertura del Centro diurno educativo e di aggregazione per minori fa sorgere l’interrogativo se quella sia stata la scelta giusta: «Difficile rispondere - dice Lo Giudice - abbiamo esercitato il diritto di prelazione e acquistato l’immobile ad un prezzo abbastanza conveniente, invece di farlo comprare a privati e magari ritrovarci con speculazioni edilizie e palazzi. Il bando di finanziamento prevedeva quella destinazione e ritengo che l’intuizione fosse giusta, ma purtroppo non sempre si riesce a fare quello che serve».