Santa Teresa chiede aiuto dall'Unione dei Comuni dopo l'addio. Ma non tutti gradiscono
di Andrea Rifatto | 23/06/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 23/06/2024 | ATTUALITÀ
1644 Lettori unici
Il Comune è uscito dall’Unione dei Comuni nel 2014
L’addio risale ormai a dieci anni fa, ma quando serve… fa sempre comodo. Il Comune di Santa Teresa di Riva è fuori dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani dal 2016, dopo la decisione adottata nel 2014 per volontà dell’allora sindaco Cateno De Luca, ma trova le porte aperte in caso di necessità. Come avvenuto nei giorni scorsi, quando è stato approvata una convenzione per il servizio associato di Data protection officer per il trattamento dei dati personali, che prevede l’obbligo di nominare una figura a supporto delle amministrazioni locali. L’Unione ha affidato il servizio già da alcuni anni al dottor Roberto Chillemi, in carica fino a tutto il 2025, e dopo l’accordo approvato dal Consiglio comunale e da quello dell’Unione dei Comuni, il professionista è stato nominato responsabile della protezione dati anche dal sindaco di Santa Teresa di Riva, che verserà complessivamente all’Unione 5.800 euro. Il via libera dal Consiglio dell’Unione dei Comuni (11 favorevoli e un contrario, con 10 assenti) è arrivato non senza però qualche mal di pancia. “Che interesse abbiamo a sottoscrivere questa convenzione?” ha chiesto in apertura il consigliere Domenico Prestipino (minoranza Pagliara), domanda alla quale il presidente dell’ente sovracomunale, Marco Saetti, ha risposto evidenziando che concretamente l’Unione non ci guadagna nulla, se non in termini di immagine, in quanto si dimostra ad un paese che in passato ha fatto certe scelte come l’Unione, quando vi è necessità, riesce a rispondere alle esigenze alle quali i Comuni non riescono a far fronte da soli. Per Prestipino, però, più che all’immagine è necessario pensare alla sostanza: “Il Consiglio deve fare una valutazione, in quanto il Comune di Santa Teresa di Riva, per motivi di carattere politico, ha scelto di fuoriuscire dall’Unione nel momento in cui ha capito di non poterla più utilizzare come ‘bancomat’ - ha detto nel suo intervento in aula - ma bisogna soprattutto considerare che questo Comune è uno dei maggiori debitori dell’Unione, per cui per quanto condivida il discorso del presidente sulla possibilità di dare un segnale di apertura, ritengo che prima sia necessario sedersi a tavolino e valutare il modo in cui estinguere il debito pregresso”. Il rappresentante di Pagliara aveva proposto un rinvio della seduta per avere un segnale di apertura dall’Amministrazione comunale santateresina per un possibile rientro nell’Unione, ma la proposta è stata bocciata e ha poi espresso voto contrario alla convenzione. “In politica si costruisce e il rancore non serve a nulla - il pensiero di Saetti - molti Comuni dell’Unione hanno maturato debiti consistenti in quanto non hanno mai pagato un servizio associato e bisogna essere oggettivi nel valutare ogni situazione”. Per la presidente del Consiglio dell’Unione, Noemi Palella, “Santa Teresa di Riva ha già dimostrato un segnale di apertura chiedendo di sottoscrivere la convenzione per il Data protection officer”, mentre la consigliera Filippa Saglimbeni (minoranza Limina) ha sottolineato come “Santa Teresa di Riva non può ricordarsi dell’Unione quando gli conviene”, proponendo il rientro nell’Unione. Un ritorno che potrebbe essere più vicino?