Sabato 23 Novembre 2024
Versate le somme arretrate dopo l'ingiunzione e uno "sconto" accordato al Comune


Santa Teresa, chiusa la partita con il Demanio: pagati i canoni della condotta sottomarina

di Andrea Rifatto | 09/08/2024 | ATTUALITÀ

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La condotta sottomarina di scarico del depuratore

Regolarizzata la posizione economica del Comune di Santa Teresa di Riva nei confronti del Demanio marittimo, in merito alla concessione del 2001 per la condotta sottomarina di scarico del depuratore fognario. Un anno fa era giunta in municipio un’ingiunzione di pagamento per la regolarizzazione tecnico-amministrativa e contabile dei canoni dal 2010 al 2018, per un importo di 45mila euro, e per i canoni annui 2019 e 2020 (anno esente) pari a 5mila euro, per un totale di 50mila euro; poi a novembre l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente aveva richiesto la regolarizzazione anche dei canoni dal 2021 al 2023, per un importo complessivo di 15mila euro. Il 22 maggio il Comune ha pagato un acconto di 10mila euro per gli anni 2021-2023 e il 18 giugno ha chiesto l’applicazione del termine prescrittorio quinquennale dei canoni e degli interessi afferenti gli ultimi cinque anni dall’ultimo atto interruttivo. L’1 agosto il Demanio marittimo ha accolto la richiesta e ha trasmesso il ricalcolo delle somme dovute a conguaglio definitivo relativo ai canoni degli anni dal 2018 al 2023, per l’importo complessivo di 16mila 931 euro. L’Ufficio tecnico ha ritenuto inoltre necessario procedere al pagamento del canone relativo all’anno 2024, pari a 5mila euro, mettendosi definitivamente in regola. Così è stata impegnata la somma complessiva di 21mila 931 euro liquidata all’Assessorato Territorio ed Ambiente–Dipartimento regionale dell’Ambiente Area 2 Demanio Marittimo per sanare tutto l’arretrato e pagare le somme anche per l’anno in corso. 

Nei mesi scorsi il Comune di Santa Teresa di Riva aveva versato 27mila 700 euro per il pagamento dei canoni del lungomare per il periodo 2010-1019, legati alla concessione rilasciata nel 1987 per 48.700 metri quadrati tra strada e marciapiedi e parte delle aree a monte destinate a verde pubblico. Un’attività di regolarizzazione del pregresso, quella relativa dei canoni demaniali, partita del 2012 quando l’allora sindaco Cateno De Luca diede mandato all’Ufficio tecnico di effettuare la ricognizione delle aree demaniali fluviali e marittime per le quali era stata presentata richiesta di concessione o già concesse. E si scoprì due anni dopo che dal 1996 al 2014 il Comune non aveva più ottenuto le concessioni per il lungomare, dopo la scadenza di quella decennale del 1987. L’obiettivo di acquistare la litoranea, manifestato già dieci anni fa, finora non è stato finora raggiunto.


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