Santa Teresa, da Misserio alla Madonna del Tindari a piedi: una storia lunga 134 anni
di Andrea Rifatto | 26/05/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 26/05/2024 | ATTUALITÀ
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La partenza da Misserio
Taglia il traguardo dei 134 anni il pellegrinaggio alla Madonna del Tindari della comunità della frazione Misserio di Santa Teresa di Riva. Un viaggio che unisce fede e devozione, secondo la secolare tradizione che vede i fedeli incamminarsi a piedi lungo i monti Peloritani per poter rendere omaggio alla Madonna Nera. Nel primo pomeriggio di giovedì oltre 150 pellegrini provenienti da vari comuni della zona, con in testa il tradizionale stendardo, si sono messi in cammino dal Centro di aggregazione sociale “Angelo Alito” utilizzato attualmente per le celebrazioni religiose (la chiesa San Vito Martire è chiusa per restauro), dopo la benedizione impartita dal parroco don Aphrodis Kaberuka, raggiungendo l’icona situata sulla strada poco lontano: alle 16 la carovana ha raggiunto la frazione Artale di Furci Siculo, dove è stato riposto il simulacro condotto in processione nel tratto iniziale e poi alle 20 la località Grotta Campana, dove alle 21 è stato recitato il rosario in dialetto siciliano dedicato alla Madonna, prima della sosta notturna. All’una di notte la ripartenza con arrivo venerdì pomeriggio al bivio del Tindari, con la sosta e il raggruppamento dei pellegrini, dopo varie tappe a Bafìa (Castroreale), Rodì Milici e Terme Vigliatore. Alle 20 l'arrivo al santuario della Madonna Nera. Ieri il gruppo è stato raggiunto da altri fedeli arrivati in pullman, con l'incontro per l’ingresso nel santuario, dove alle 10 si è tenuta la santa messa. Oggi, dopo la celebrazione delle 7.30, la partenza per il rientro in auto, con alle 16.30 la messa all’icona di contrada Mondello e il proseguimento a piedi verso Misserio, con arrivo previsto alle 18.30. La tradizione del pellegrinaggio risale al 1890, quando venne organizzato per la prima volta su iniziativa di Giuseppe Rigano, emigrato negli Stati Uniti, che volle sciogliere un voto: durante il tragitto i fedeli pregano e intonano canti e al termine del lungo percorso, al grido di “Evviva del Tindari la bella Maria”, giungono davanti al santuario dove la stanchezza lascia spazio a sentimenti di profonda emozione e commozione.