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S. Teresa di Riva. De Luca: “Via libera alla discarica”. Ma gli atti lo smentiscono
di Andrea Rifatto | 09/06/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/06/2015 | ATTUALITÀ
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Il terzo modulo ancora inutilizzato nella discarica di Ligoria
“Tutto procede secondo programma… Ora siamo stati autorizzati a realizzare la nostra discarica comunale... Entro il 2017 cercheremo di essere il comune più virtuoso in materia di rifiuti”. Il sindaco di S. Teresa di Riva, Cateno De Luca, ha accolto così l’approvazione del Piano regionale per la Gestione dei Rifiuti in Sicilia, manifestando tutta la sua soddisfazione tramite il proprio profilo Facebook. Il riferimento è al decreto firmato nei giorni scorsi dai ministeri dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare e dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, che hanno espresso parere positivo sulla proposta di Piano per la Gestione dei Rifiuti e sul relativo Rapporto ambientale, al termine della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (Vas). Il Piano era stato redatto nel 2012 dal Presidente della Regione nella qualità di commissario delegato per l’emergenza rifiuti ed approvato nel luglio dello stesso anno dal ministro dell’Ambiente, che aveva prescritto la necessità di sottoporre il documento alla procedura Vas. Peccato, però, che nello strumento di gestione dei rifiuti nell’Isola, come tra l’altro riportato dal primo cittadino nella seconda relazione sullo stato di attuazione del programma, non sia stata mai inserita la riattivazione della discarica di S. Teresa di Riva, ubicata in contrada Ligoria, come sito strategico per il ciclo integrato di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. L’amministrazione del sindaco De Luca, il 9 luglio 2014, ultimo giorno utile per partecipare alla consultazione pubblica sulla proposta di Piano, aveva presentato delle osservazioni ritenendo come vi potessero essere “fondati motivi per ottenerne l’accoglimento e il consequenziale inserimento di contrada Ligoria nel Piano regionale dei rifiuti”. Ma così non è stato: ne danno conferma il Piano regionale e i rispettivi allegati, dove non vi è traccia del sito santateresino. Nel decreto interministeriale sono state solo citate le osservazioni mosse dal Comune di S. Teresa di Riva durante l’iter istruttorio, senza entrare nel merito delle stesse, e senza che il Ministero dell’Ambiente si sia espresso rilasciando parere favorevole sulla Vas relativamente al sito di Ligoria, semplicemente perché non inserita nel Piano rifiuti. L’amministrazione comunale sosteneva come il piano fosse in contrasto con le direttive nazionali sull’autosufficienza degli ambiti territoriali e chiedeva al Ministero di negare il rilascio del parere Vas al Piano in quanto non era stata contemplata la discarica di Ligoria. La competenza in materia di autorizzazioni per nuovi siti di stoccaggio è però dell’assessorato regionale dell’Energia, che tra l’altro ha smentito quanto dichiarato da De Luca tramite il dirigente del Servizio 7 - Autorizzazioni del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, Antonio Patella, che ha ribadito che non è stata rilasciata dal suo ufficio alcuna autorizzazione della discarica di S. Teresa di Riva in contrada Ligoria. L’idea dell’esecutivo targato Cateno De Luca è quella di utilizzare la discarica di Ligoria come area di stoccaggio del rifiuto secco in accordo con il comune di Pagliara, dove dovrebbe sorgere un impianto di biodigestione della frazione organica. Un'altra proposta, in accordo con i comuni di Sant’Alessio Siculo, Forza d’Agrò, Antillo, Limina, Roccafiorita, Casalvecchio Siculo, Savoca, Furci Siculo, Mandanici e Pagliara, vede invece la riattivazione del sito santateresino con la realizzazione di un impianto di eco-trattamento del costo di circa 2,5 milioni di euro. Nell’attesa il Comune ha proposto agli altri dieci centri di utilizzare il terzo modulo esistente a Ligoria, che secondo le normative vigenti all’epoca della sua realizzazione potrebbe ricevere 5mila mc di rifiuti, per lo smaltimento indifferenziato degli scarti. Gli altri comuni aderenti all'accordo verserebbero poi a S. Teresa 8 euro a tonnellata per il danno ambientale. La riattivazione della discarica di Ligoria, con la riprofilatura della vasca di abbancamento esistente fino a 15mila metri cubi e un ampliamento che porterebbe a 70mila mc la capienza torale, viene vista dunque dagli amministratori santataresini come soluzione ottimale soprattutto per ridurre i costi di smaltimento e conferimento dei rifiuti, in buona parte caratterizzati dalle spese di trasporto in altri siti. Non vengono però tenuti in considerazione i costi futuri per la continua bonifica del sito e la rimozione del percolato, senza contare i rischi per l'ambiente e le falde acquifere di cui è ricco il territorio. Un risparmio immediato che si trasformerebbe in un enorme macigno in futuro. In attesa che si avvii una seria raccolta differenziata, vero segnale per poter definire un comune virtuoso.