Sabato 23 Novembre 2024
Non rispettate tutte le prescrizioni imposte per avviare i lavori di messa in sicurezza


S. Teresa, documenti "fantasma" sul torrente Portosalvo: la Regione chiede spiegazioni

di Andrea Rifatto | 01/09/2022 | ATTUALITÀ

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I lavori pevedono la messa in sicurezza dell'alveo

Si è rivelato più complicato del previsto il percorso per avviare le opere di messa in sicurezza del torrente Portosalvo a Santa Teresa di Riva, finanziate nel 2019 con un milione 345mila 600 euro. Attualmente è in corso alla Regione la procedura di verifica di ottemperanza alle prescrizioni contenute nel provvedimento di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, che l’Assessorato Territorio e Ambiente non ha ritenuto necessaria chiedendo però di rispettare nove prescrizioni, e al termine dell’esame degli atti la Commissione Tecnica-Specialistica si è espressa rilevando che sono ottemperate pienamente solo due prescrizioni su nove (la 3 e la 4): di conseguenza, nei giorni scorsi, è stata inviata una richiesta di documentazione integrativa al Comune e all’Arpa Sicilia. Ciò potrebbe quindi far ritardare l’avvio delle opere, già appaltate all’impresa “Soter Srl” di Maletto. I funzionari dell’Assessorato hanno rilevato carenze amministrative riguardanti in particolare la conferenza di servizi, con documenti "fantasma" la cui assenza non consente la compiuta valutazione e la verifica di ottemperanza alla prima prescrizione, riguardante il parere della Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Messina, necessario in quanto le opere interessano un tratto di alveo fluviale tutelato. “Il Comune di Santa Teresa ha trasmesso la relazione paesaggistica e la relazione comunale di conclusione positiva della conferenza di servizi - scrive la Regione - assumendo che, in assenza di interventi, i pareri si intendono come positivi, per cui per tutti gli Enti coinvolti, compresa la Soprintendenza e il Comune di Savoca, assenti alla conferenza di servizi, vale la regola del cosiddetto silenzio-assenso”. Diverse, però, sono le anomalie riscontrate: assenza agli atti della convocazione della conferenza di servizi e del verbale (vi è solo la nota del rup che riporta alcune determinazioni e alcune notazioni di carattere giuridico e amministrativo); titolo del progetto che appare difforme da quello presentato; non sono noti l’elenco degli Enti invitati alla conferenza di servizi e la data di effettuazione della stessa; la relazione paesaggistica trasmessa dal Comune è datata aprile 2022, successiva alla data della nota che riporta le conclusioni della conferenza; assenza di alcun documento di trasmissione della relazione alla Soprintendenza. Dunque “le carenze amministrative riguardanti la conferenza di servizi e la mancata trasmissione alla Soprintendenza di Messina della relazione paesaggistica, non consentono la compiuta valutazione e la verifica della ottemperanza alla prescrizione 1”.

Altre criticità sono state rilevate dalla Regione in merito al contenimento della diffusione delle polveri e ai presidi per il contenimento di possibili inquinamenti del suolo e delle acque superficiali e sotterranee, in quanto non è stata ottemperata la prescrizione sul piano di cantierizzazione con la dislocazione planimetrica delle aree interessate dal cantiere e le misure di mitigazione. La richiesta del piano di monitoraggio ambientale per le componenti vegetazione e fauna, esteso a tutte le fasi dell’opera, è stata invece ottemperata limitatamente alla fase di progettazione esecutiva e la Commissione tecnica-specialistica ha chiesto di trasmettere i rapporti ambientali di monitoraggio per le fasi successive, mentre sul piano di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo e sul piano di monitoraggio per le componenti aria, rumore, acque superficiali e sotterranee e suolo la il Dipartimento dell’Ambiente ha evidenziato che la competenza e dell’Arpa Sicilia, in quanto ente vigilante. Altre due prescrizioni, riguardanti il ricovero dei mezzi di cantiere, il deposito delle sostanze potenzialmente inquinanti per il suolo e il sottosuolo e il ripristino delle aree soggette a movimento di terra e della viabilità sono state ritenute non ottemperabili e rinviate alla fase esecutiva. Le uniche condizioni ottemperate sono dunque quelle relative alla dichiarazione di compatibilità urbanistica da parte del Comune di Savoca e al parere dell’Autorità di Bacino.


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