S. Teresa è adesso una città cardioprotetta: "Ogni cittadino può salvare una vita"
di Andrea Rifatto | 14/10/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/10/2020 | ATTUALITÀ
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La consegna degli strumenti salvavita
Una comunità più sicura e pronta ad affrontare eventuali emergenze. Santa Teresa è adesso una città cardioprotetta, grazie alla nascita di sette mini presìdi sanitari dotati di strumentazione utilizzabile da qualsiasi cittadino formato a tale scopo. Un’idea lanciata quasi un anno fa dall’assessore alla Salute, Gianmarco Lombardo, che ha preso spunto da una proposta avanzata dal consigliere comunale indipendente Carmelo Casablanca per dotare il paese di defibrillatori posizionati in teche esterne. Idea che è stata modificata e migliorata, col voto unanime del Consiglio comunale, per avviare il progetto “città della salute” pensato da Lombardo, medico di professione. Il Comune ha quindi deciso di acquistare cinque defibrillatori semiautomatici (in aggiunta ai due donati lo scorso anno per le postazioni bagnini in spiaggia), sette misuratori automatici della pressione e altrettanti pulsossimetri per misurare l’ossigenazione del sangue, da dislocare in sei postazioni sul territorio, in collaborazione con associazioni, parrocchie e comitati di quartiere, mentre un settimo “presidio” sarà mobile a bordo della vettura della Polizia municipale ed è stato consegnato al comandante Diego Mangiò. Al Palazzo della Cultura-Villa Crisafulli Ragno si è tenuta la cerimonia di consegna dei dispositivi, che saranno a disposizione dell’utenza nel Centro anziani della frazione Misserio, nell’ex scuola della frazione Fautarì, nella sede dell'Avis in via Fiorentino a Bucalo (consegnati al presidente Elia Mignali), nell’Help Center di Torrevarata (alla responsabile Antonella Casablanca), a Villa Crisafulli-Ragno al Centro e nella chiesa Madonna di Portosalvo a Barracca (ritirati dal parroco Agostino Giacalone). Le attrezzature saranno utilizzate dai volontari che hanno seguito un corso tenuto dalla Croce Rossa Italiana di Roccalumera-Taormina, che ha formato 24 cittadini tra cui alcuni componenti dei Comitati di quartiere (presenti alla cerimonia Patrizia Lezzi e Antonino Briguglio) e diversi vigili urbani. “Un progetto ambizioso che decolla grazie ad una grande sinergia - ha commentato Lombardo - tutti hanno risposto positivamente e questo non è che l’inizio, contiamo ad aumentare i mini presìdi sanitari magari installando i defibrillatori anche in teche all’esterno una volta che sarà completata la videosorveglianza”. “Ci abbiamo creduto e siamo convinti sia un’iniziativa lodevole per rendere la comunità più sicura - ha aggiunto il sindaco Danilo Lo Giudice - a fare la differenza sono i cittadini che si mettono a disposizione in maniera gratuita e se tutto ciò possibile è perchè noi abbiamo cercato di creare le condizioni ma poi c’è stata la disponibilità di tanti che ci consente di raggiungere il risultato. Ringrazio il consigliere Casablanca e il Consiglio, in questi casi non c’è maggioranza e minoranza. Speriamo di non dover mai utilizzare questi defibrillatori ma l’importante è averli”. Il responsabile della Croce Rossa, Filippo Isaja, medico rianimatore, ha evidenziato come avere una città così cardioprotetta sia importantissimo e fondamentale per la vita: “I partecipanti al corso era molto motivati e sono persone che pur non essendo medici e infermieri, possono salvare una vita umana, perchè basta conoscere poche e semplici nozioni per ripristinare i parametri vitali nei primi fondamentali dieci minuti dall’insorgere del malore”. Avete fatto una cosa meravigliosa - ha detto al sindaco - e siamo contenti di essere stati parte di questo processo”.