Santa Teresa e il lungomare "superstrada": storia di una passeggiata mai decollata
di Andrea Rifatto | 01/05/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/05/2023 | ATTUALITÀ
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Aiuole spoglie e senso di trascuratezza generale
Strada lungo la riva del mare, nelle vicinanze o facente parte della città, in genere spaziosa e sistemata in modo da poter costituire luogo di passeggio. È la definizione classica di lungomare, che sulla carta corrisponde a ciò che dovrebbe essere anche quello di Santa Teresa di Riva. Dalle parole alle realtà, però, il distacco è evidente e a cinquant’anni dalla sua nascita la litoranea del comune jonico non è riuscita ancora ad avere una connotazione chiara e definitiva. Costruito negli Anni ’70 come alternativa alla Statale 114, il lungomare santateresino è divenuto con il passare dei lustri più una strada di collegamento tra un paese e l’altro, una via obbligata di passaggio anzichè di passeggio, anche perchè non sono state mai pensate e realizzate arterie alternative dove dirottare il traffico. Così quella che doveva essere una passeggiata a pochi passi dal mare, oggi è una strada a scorrimento veloce (o quasi, visti gli ingorghi quotidiani) e gli spazi circostanti non hanno assunto la conformazione caratteristica di altre località costiere, visto che quei rari tentativi di abbellimento attuati negli anni sono miseramente falliti. A partire dal verde: fino al 2016 la litoranea era “colorata” dalle tamerici piantate negli Anni ’90 negli spazi di parcheggio lato mare, estirpate nel 2016 per essere sostituite da alberelli di mirto crepo, miseramente appassiti e soppiantati tra 2020 e 2021 con esemplari di oleandro, rivelatisi poco resistenti alla salsedine e oggi totalmente spogli, con pochi rami che probabilmente svilupperanno una scarsa vegetazione. Le aiuole lato monte sono quasi tutte spoglie, ricolme di detriti e sabbia riversata dalle mareggiate, oppure utilizzate per parcheggiare le auto o le barche, anzichè essere abbellite con piante e fiori così da rendere il lungomare santateresino davvero accogliente e piacevole. I marciapiedi, soprattutto quello lato mare, sono ormai deteriorati e in alcuni tratti sconnessi e ceduti perchè mai ripristinati, così come i muretti di protezione e delle piazzette. L'unico intervento di restyling ha interessato quasi vent'anni fa il primo tratto a sud, con la creazione dello sbalzo sulla spiaggia che ha consentito di ricavare la pista ciclabile, opera che si punta a prolungare fino a via del Gambero in attesa di finanziamenti. L’assenza di interventi è accompagnata dai ritardi nell’approvazione degli strumenti di programmazione, come il Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo), atteso da sette anni e ripartito tre volte da zero, che disciplinerebbe anche la destinazione delle numerose aree demaniali rimaste nel limbo da 30 anni, la cui gestione, in base alla nuova normativa, è affidata al Comune. Un’operazione di abbellimento complessivo potrebbe intanto passare anche dal coinvolgimento dei cittadini, con iniziative come quella che prevede di far adottare ai privati aiuole e spazi pubblici, magari in cambio di sgravi sui tributi comunali, oppure la realizzazione di opere d’arte o murales per riqualificare angoli suggestivi ma lasciati spesso all’incuria, utili a dare un tocco di modernità e di stile al lungomare, che da sette anni ottiene il riconoscimento Bandiera blu insieme alla spiaggia, ma che non ha fatto passi in avanti in tema di qualità e miglioramento della fruibilità pubblica. Oggi il colore predominante sulla litoranea è il grigio, ma alcuni interventi, a partire dal rifacimento del verde e alla sistemazione dell’arredo, potrebbero essere utili a far cambiare la percezione di un lungomare che in realtà non sembra mai essere nato.