Santa Teresa e il nuovo campo, bello ma a pagamento. Servono altri spazi per i giovani
di Andrea Rifatto | 16/03/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/03/2024 | ATTUALITÀ
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Il campetto di via Pirandello
"Quindi per giocare dobbiamo pagare?". Per tanti ragazzi di Santa Teresa di Riva è stata un’amara sorpresa quella avuta all’indomani dell’inaugurazione del campo da calcetto comunale costruito nel quartiere Torrevarata, il primo impianto pubblico del genere nella cittadina jonica. L’Amministrazione comunale ha infatti applicato le tariffe stabilite nel 2022 per le strutture sportive, ossia 30 euro (di giorno) e 40 euro (la sera) per ogni ora di utilizzo dei campi da calcetto, riservando l’uso gratuito per quattro ore a settimana (sabato e domenica dalle 16 alle 18) ai ragazzi sotto i 15 anni di età. Una modalità giustificata dalla necessità di coprire i costi di gestione (affidata ad una ditta privata) e manutenzione dell’impianto, che dunque non sarà lasciato sempre aperto ma avrà determinati orari in cui sarà fruibile. Per i tanti ragazzi, compresi quelli della vicina parrocchia Sacra Famiglia, che già da alcuni mesi trascorrevano i loro pomeriggi a giocare nel nuovo campetto è stata una delusione scoprire che adesso non potranno più farlo liberamente, tanto che già il pomeriggio dell’inaugurazione sono stati invitati ad uscire e rispettare le nuove regole. Un campo regalato alla comunità, che però per utilizzarlo deve pagare: a molti è sembrata una contraddizione, perchè ci si aspettava fosse uno spazio liberto per tutti. Il bando Sport e Periferie 2020, che ha assegnato al Comune un finanziamento da 425mila 500 euro, stabiliva che l’obiettivo era la realizzazione di impianti sportivi finalizzati all’attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, per la diffusione di attrezzature sportive con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti. Dunque un impianto per attività in forma organizzata più che uno spazio di quartiere per il tempo libero e lo svago. Gli amministratori potrebbero innanzitutto valutare di ampliare le fasce orarie di utilizzo gratuito ed estenderle anche ad altri giovani cittadini, ad esempio i ragazzi delle parrocchie, considerato che quel campo da calcetto è l’unico esistente. Parallelamente bisogna pensare ad altre alternative per incoraggiare la pratica sportiva, uno dei principali motori di sviluppo fisico e sociale, studiando ad esempio la realizzazione di spazi di quartiere, in molte zone totalmente assenti. Basterebbe partire dall’esistente, come il campetto di via Luigi Pirandello nel quartiere Barracca, dove molti ragazzi (sindaco compreso) hanno trascorso i loro pomeriggi a giocare a calcio su quella superficie di cemento. Nel 2016 il Comune ha effettuato alcuni interventi di manutenzione della recinzione e fornito due piccole porte, ma adesso potrebbe valutare di realizzare un tappetino in erba artificiale per migliorarlo, con costi contenuti rispetto quelli di una superficie per uso agonistico Allo stesso modo bisogna individuare altre aree per lo sport nei vari rioni, evitando che i ragazzi siano costretti a scavalcare le recinzioni dei cortili scolastici (o dell’ex caserma della Guardia di Finanza) oppure a dover pagare quotidianamente per avere a disposizione spazi dove giocare e svagarsi.