Mercoledì 13 Novembre 2024
Lettera aperta alla comunità sul consumo di suolo e sull'eccessivo traffico in paese


Santa Teresa, il Comitato Beni Comuni boccia il parcheggio a Bucalo: "Meglio un parco"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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La zona che verrebbe servita dal nuovo parcheggio

«Purtroppo dispiace rilevare che sarebbe un ulteriore danno per l’ambiente del paese, non solo fisico perchè si va ad aumentare il cemento con la concentrazione di costruzioni addossate l'una sull'altra e si sottrae suolo vitale al territorio, ma soprattutto umano perchè non tiene conto della salute dei cittadini». Arriva un secco no dal Comitato Jonico Beni Comuni, con una lettera aperta alla cittadinanza, all’Amministrazione comunale e al Consiglio comunale,  alla realizzazione del nuovo parcheggio previsto dall’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva vicino la palestra comunale di Bucalo, in un terreno che il Comune sta acquistando da un privato. Secondo l’associazione l’ipotesi del parcheggio è apparsa a prima vista utile come servizio essenziale, perchè in quella zona sorgeranno i nuovi licei ed esistono già la scuola primaria, lo stadio, la palestra e un centro medico, ma viene proposta un’altra preferenza: «Ci rendiamo conto che si tratterebbe di una scelta difficile per gli amministratori di breve periodo, legati ai bisogni contingenti - ammette il Comitato presieduto da Salvuccio Irrera - ma sarebbe responsabile, di ampie vedute e soprattutto salutare se si volesse mantenere un'area verde, magari un bel parco. Questo certamente potrebbe migliorare la vivibilità del quartiere e prospettare modelli alternativi, spazi fruibili per ossigenarsi, passeggiare tra gli alberi, incontrarsi all'aria aperta, far stare insieme bambini ed anziani, giovani liberi e famiglie intere, turisti e residenti con adeguate strutture per crescere in umanità nella socialità, senza violare la natura, che va rispettata e non si rivolti contro, come sta avvenendo. Una bella idea che darebbe respiro ai cittadini di oggi e di domani, liberati dalla minaccia, già pesante, e dalle conseguenze nocive dell'inquinamento acustico, visuale e atmosferico delle automobili, come si evince dalle forme di patologie insorgenti che riducono la qualità della vita e conducono alla morte. Chi si trova a passare da qui, nei momenti di punta, rischia di tutto per il traffico intenso e lento - prosegue il Comitato - non può neanche camminare a piedi e si riempie di veleni. Lo stesso discorso vale anche per altri quartieri dove si intensifica il traffico nelle ore di punta per intasamento costante e periodico: il lungomare, i plessi scolastici delle scuole elementari e medie del centro e delle periferie, la via Sparagonà, la via Del Gambero, la via per Savoca, intorno alle piazze delle chiese».

«A questo punto ci vorrebbe davvero una dose di coraggio e fare delle scelte di futuro per un paese dalle caratteristiche residenziali a favore del benessere della persona, della comunità e degli ospiti sempre più numerosi. Per questo, dopo uno studio accorto e possibili strategie alternative, occorre mettere una restrizione alla circolazione delle automobili e allo spreco di suolo - suggerisce l’associazione - che rappresenta la vita e va tutelato, a tutti i costi, mentre va incrementato e valorizzato il verde, quel poco rimasto, per garantire uno sviluppo equilibrato agli abitanti che amano questo paese, agli stessi amministratori che possono prendere una decisione sapiente e di lunga durata, alla comunità che voglia ritrovare lo spirito dell'unione che fa la forza e la differenza contro un malessere individuale e sociale invasivo e diffuso. Si aspettano idee, proposte e soluzioni per un confronto sereno e costruttivo a vantaggio dei figli di questo paese nel rispetto dei principi della Costituzione, della vita e della libertà di coscienza e di partecipazione». Il Comitato Jonico Beni Comuni giudica invece un fatto «positivo e promettente che il sindaco Danilo Lo Giudice, con tempestività ed intelligenza amministrativa sia tornato indietro ed abbia annullato la decisione di mettere a pagamento l'area di parcheggio della stazione ferroviaria, su legittima contestazione dell'atto programmato con l'impresa esterna che ha in appalto i parcheggi a pagamento. Si riconosce pertanto il valore del confronto con la cittadinanza che si può e deve ascoltare quando c'è in gioco un interesse prioritario evidenziato con argomentazioni oneste e richieste a vantaggio del bene comune».


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