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Santa Teresa, il Comune alla "Catering": "Nessuna colpa, vostra scelta l'addio alla mensa"
di Andrea Rifatto | 09/04/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/04/2023 | ATTUALITÀ
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Il Comune ritiene di avere le carte in regola
“Non si rinviene alcuna colpa dell’Amministrazione committente relativamente all’inadempimento e alla conseguente risoluzione contrattuale”. Il Comune di Santa Teresa di Riva respinge al mittente le accuse dell’ex gestore del servizio di mensa scolastica, la ditta “Catering Srl” di Bronte, che con una diffida inviata al municipio il 16 marzo dal proprio legale, l’avvocato Salvatore Cittadino, ha chiesto un risarcimento danni di 50mila euro per mancato profitto dall’esecuzione dell’appalto, oltre mancato arricchimento del curriculum e dell’immagine, interessi e rivalutazione monetaria. Adesso è arrivata la risposta dell’ente, inviata al legale della “Catering” e per conoscenza al sindaco, firmata dalla dipendente Carmelina Sturiale e dal direttore dell’Area Amministrativa-Finanziaria, Rosaria Gambadoro. Nel documento viene ricostruita tutta la vicenda e in conclusione viene evidenziato che “nulla può essere contestato in ordine alle modalità di risoluzione del contratto, in quanto la causa di impossibilità della prosecuzione del contratto dichiarata dalla società è stata sia la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e sia i problemi non meglio precisati di natura tecnico-organizzativa, che non avrebbero consentito l’ulteriore prosecuzione del servizio alla ripresa dell’anno scolastico 2022-2023”. Dunque il Comune ritiene di non aver creato alcun danno alla “Catering Srl”, che invece ha affermato nell’atto di diffida che non avrebbe chiesto la risoluzione del contratto “se fosse stato operato l’aumento richiesto o ancor di più lo stesso aumento poi incredibilmente riconosciuto alla nuova aggiudicataria”, ossia la ditta “Tr Service” di Furci Siculo al quale è stato affidato il servizio al prezzo di 7,20 euro oltre Iva a pasto, con uno stanziamento di 233mila euro fino al termine dell'anno scolastico. Aumento che la “Catering” afferma di aver chiesto ad agosto, ma con “un sostanziale riscontro negativo durante una riunione tenuta nei locali comunali il 5 settembre, in quanto gli eventuali aumenti delle materie prime dovevano essere sopportati dalla società come normale alea contrattuale”. L’ente santateresino sottolinea nella risposta di aver avviato il procedimento di risoluzione del contratto solo dopo la lettera del 28 settembre con la quale la ditta dava “la disponibilità a rinunciare al lavoro […] piuttosto che dare un servizio di qualità scadente o frammentario”, evidenziando che “la società non si opponeva né presentava, nel termine assegnato nell’avvio del procedimento, eventuale soluzione alternativa volta a scongiurare la risoluzione del contratto, compresa quella dell’aumento del costo unitario del pasto”. Per l’avvocato Cittadino, invece, il comportamento del Comune “ha determinato e sta determinando danni rilevanti alla 'Catering', che ha dovuto interrompere il servizio che poteva benissimo rendere ad 7,20 euro oltre Iva a pasto fino alla fine dell’anno scolastico 2022/2023”. Visioni contrapposte che adesso porteranno molto probabilmente allo scontro giudiziario.