Giovedì 21 Novembre 2024
Due componenti su tre del Collegio sollevano dubbi sul debito fuori bilancio


Santa Teresa, la sanzione per il pozzo anima il Consiglio: corto circuito con i revisori

di Andrea Rifatto | 03/08/2024 | ATTUALITÀ

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La seduta consiliare

Fa discutere anche il Consiglio comunale la sanzione amministrativa da 6mila 413 euro che il Comune di Santa Teresa di Riva ha dovuto pagare per la realizzazione non autorizzata del nuovo pozzo Giardino 2, costruito lo scorso anno per superare l’emergenza idrica nelle borgate Giardino, Quartarello e San Gaetano. In aula, nel corso di una seduta convocata d’urgenza, era in discussione la delibera sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio e la variazione di assestamento generale e l’argomento, approvata con sei voti favorevoli della maggioranza e tre astensioni in minoranza, è emerso per l’intervento di uno dei revisori dei conti, Cesare Tajana, presente insieme al collega Angelo Puglisi, considerato che nella proposta di delibera si attestava l’inesistenza di debiti fuori bilancio. “Abbiamo appreso dalla stampa la sanzione comminata al Comune per il pozzo realizzato in somma urgenza - ha esordito Tajana - e abbiamo chiesto chiarimenti all’Ufficio tecnico e alla segretaria comunale, oltre che informare per conoscenza la Presidenza del Consiglio, perchè se la sanzione dovesse risultare come debito fuori bilancio gli equilibri di bilancio verrebbero compromessi”. I chiarimenti sono arrivati tre ore prima della seduta e i revisori hanno spiegato di aver dato una lettura sommaria agli atti, nei quali Ufficio tecnico e la Ragioneria affermato come non si tratti di debito essendo una sanzione amministrativa e non un atto ingiuntivo: “In questo momento non siamo al completo perchè manca il presidente - ha fatto presente il revisore Tajana - non siamo in grado di valutare compiutamente il caso e ci riserveremo di approfondirlo, ricordo che si tratta di una vicenda legata ad un precedente parere non favorevole da parte nostra, la sanzione è legata ad una violazione di legge e si presume ci possa essere una responsabilità di qualcuno. Avevamo espresso parere favorevole alla delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio ma prima di ricevere la risposta sulla sanzione per il pozzo”. 

La segretaria Rossana Giorgianni ha fatto presente di aver chiarito la questione con il presidente del Collegio dei revisori dei conti, Giuseppe Cinà, rilevando che la sanzione non rientri nell’elencazione tassativa dei debiti fuori bilancio e di aver di conseguenza redatto la proposta di delibera dandone atto dell’assenza: “Questa è e questa rimane - ha risposto a Cesare Tajana - ritengo non si possano profilare responsabilità”. Il revisore, però, ha ricordato come il Collegio si esprima a maggioranza e che due componenti su tre abbiano espresso la necessità di approfondire, al di là dei confronto tra presidente e segretaria. Per il capogruppo di minoranza, Nino Bartolotta, “non c’è un debito fuori bilancio perchè la somma è stata già liquidata ma bisogna capire se il provvedimento dell’Ufficio tecnico sia legittimo o meno: se si tratta di un debito fuori bilancio è illegittimo perchè bisognava prima riconoscerlo in Consiglio comunale ed eventualmente l’atto può essere annullato o revocato in autotutela. Per eliminare ogni dubbio - ha aggiunto - sarebbe bastato riconoscere il debito in aula, non c’era più nulla da nascondere: perchè di fronte ad una sanzione amministrativa ci si arrampica sugli specchi per capire se sia un debito fuori bilancio o meno?”. Bartolotta ha contestato anche la convocazione della seduta in forma urgente, definendo l’urgenza forzata “perchè non determinata da una circostanza occasionale visto che è noto come entro il 31 luglio sia necessario provvedere ad approvare la salvaguardia degli equilibri di bilancio - ha sottolinea in aula - si tratta di urgenza determinata dai ritardi con i quali l’Amministrazione comunale ha posto in essere gli atti. Invito ad usare l’urgenza quando è necessario e indispensabile, altrimenti si penalizza l’attività dei consiglieri per l’accorciamento dei tempi anche per visionare gli atti”.


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