Martedì 15 Aprile 2025
Da un anno non è stata fissata l'udienza dell'appello contro la decisione della Regione


Santa Teresa, la speranza di riavere la Guardia medica appesa ad un ricorso fermo al Cga

di Andrea Rifatto | 13/04/2025 | ATTUALITÀ

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Il Polo socio-sanitario sarebbe la sede adatta

Si attende da un anno che il Cga di Palermo fissi l’udienza del ricorso d’appello sul ripristino del presidio di Continuità assistenziale (ex Guardia medica) presentato dal Comune di Santa Teresa di Riva il 2 aprile 2024 contro la sentenza del Tar di Catania, che ad ottobre 2023 ha dichiarato improcedibile il ricorso del 2008 contro l’Assessorato regionale della Salute, l’Asp di Messina e il Comune di Sant'Alessio Siculo. Sarebbe l’unica speranza di rimettere in discussione il riordino territoriale dei presidi sanitari deciso dalla Regione, che ha soppresso il presidio di Continuità assistenziale accorpandolo a quello di Sant’Alessio Siculo. Lo scorso ottobre, dopo una petizione avviata dall’assessore alla Salute, Gianmarco Lombardo, sottoscritta con oltre 1500 firme, il Dipartimento per la Pianificazione strategica dell’Assessorato della Salute ha chiesto all’Azienda sanitaria provinciale di relazionare in merito alla richiesta segnalata e agli eventuali provvedimenti adottati o che si intendono adottare a superamento della criticità e la risposta è arrivata dal Dipartimento Cure primarie, diretto dal dottor Sebastiano D’Angelo, firmata anche dal direttore generale Giuseppe Cuccì e dal direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi. 

L’Asp di Messina ha evidenziato in sostanza che la Guardia medica a Santa Teresa di Riva non serve più, rispondendo all’Amministrazione comunale che la copertura assistenziale è garantita da una postazione del 118 e dal Pte (con apertura dalle 8 alle 20) e inoltre è stato specificato che a circa un chilometro sono presenti una postazione di Continuità assistenziale a Sant'Alessio Siculo, una a Furci Siculo e una a circa tre chilometri a Savoca. Una risposta che ha mandato su tutte le furie il Comune. La strada del ricorso amministrativo è l’unica ancora aperta, ma finora i giudici non hanno stabilito una data per discutere la vicenda e tentare l’ultima carta.


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