Santa Teresa, l'Amministrazione gioca l'ultima carta per la Guardia medica e va al Cga
di Andrea Rifatto | 13/02/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 13/02/2024 | ATTUALITÀ
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Il presidio Pte-118 ma senza Guardia medica
Si gioca un’altra possibilità l’Amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva per vedere riconosciuto il diritto a ripristinare il presidio della Continuità assistenziale (Guardia medica). La giunta del sindaco Danilo Lo Giudice ha infatti deciso di presentare appello al Cga di Palermo contro la sentenza del Tar di Catania che lo scorso 19 ottobre ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato dal Comune nel 2008 contro l’Assessorato regionale alla Sanità (oggi della Salute), l’Azienda Unità Sanitaria Locale 5 (oggi Asp di Messina) e il Comune di Sant'Alessio Siculo (non si costituì in giudizio), finalizzato a chiedere l'annullamento del decreto assessoriale del 25 giugno 2008 con il quale vennero dismessi diversi presidi di Continuità assistenziale e tra questi quello di Santa Teresa Riva, chiuso e accorpato a quello di Sant’Alessio Siculo. L’Amministrazione ha valutato in questi mesi se ricorrere in secondo grado e adesso ha deciso di tutelare i propri interessi arrivando fino in fondo al contenzioso, stanziando 3mila 975 euro per la nomina di un legale e confermando l’incarico all’avvocato Giovanni Monforte, che ha difeso l’ente davanti al Tar e ha accettato la proposta di proseguire al Cga. I giudici di primo grado hanno sposato la tesi dell’Assessorato regionale della Salute, secondo la quale la riorganizzazione del servizio di assistenza sanitaria territoriale decisa tra il 2009 e il 2010 copre tutte le esigenze e a livello territoriale si registra un elevato grado di copertura al punto che le richieste del Comune non avrebbero alcun fondamento. Motivazioni che non convincono affatto gli amministratori comunali. A dicembre, tra l’altro, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione della presidente Domenica Sturiale che impegna il primo cittadino a mobilitare la deputazione regionale, affinché si faccia portavoce con l’assessore alla Salute e la giunta Schifani per il potenziamento dei servizi sanitari sia con il ripristino della Guardia medica che con la a garanzia della presenza costante del medico a bordo dell'ambulanza del 118: una battaglia, quella per avere la Guardia medica, che l’Amministrazione conduce da dieci anni per un servizio che ritiene spetti di diritto al paese, ma senza aver ottenuto risultati. Adesso una ulteriore speranza potrebbe arrivare dal verdetto del Cga.