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Santa Teresa, mezzo dietrofront dell'Amministrazione sulla mensa dopo le proteste
di Andrea Rifatto | 19/01/2023 | ATTUALITÀ
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La notte ha portato… consiglio e l’Amministrazione comunale ha deciso di fare una marcia indietro, seppur parziale, per cercare di contenere il malcontento che serpeggia da giorni tra gli utenti. L’aumento delle tariffe della mensa scolastica di Santa Teresa di Riva non è stato infatti accolto con favore dalle famiglie, tanto che numerosi genitori hanno deciso di non far rimanere i figli a pranzo e soprattutto nelle scuole dell’infanzia le presenze sono notevolmente diminuite, con il rischio di dover perfino ridurre l’orario. Costi non sempre facili da sostenere e conseguenti disagi che sono stati fatti presenti anche nella riunione della commissione mensa tenutasi lunedì pomeriggio in municipio con gli amministratori, i dirigenti scolastici, i rappresentanti dei genitori e il titolare della “Tr Service” di Furci Siculo che gestisce il servizio. Nel corso del confronto il sindaco Danilo Lo Giudice ha ripercorso le tappe che hanno portato all’affidamento della mensa scolastica ad una nuova ditta, con il costo del pasto passato da 5,69 a 7,49 euro (Iva compresa), motivando l’aumento delle tariffe di compartecipazione da parte delle famiglie, aggiornate dopo 15 anni, con l’incremento spropositato delle materie prime e anche con l’obbligo di legge che prevede per i servizi a domanda individuale una copertura di almeno il 36% dei costi complessivi tramite tariffe versate dall’utenza. In materia di tariffe dei servizi a domanda individuale lo scorso marzo la giunta comunale ha approvato una delibera dove emerge che nel 2022 le entrate della mensa scolastica derivanti dalle tariffe pagate dagli utenti sarebbero state in totale pari a 95mila euro su un costo totale del servizio di 200mila euro, dunque con un tasso di copertura del 47,50%, che scende poi al 40,85% calcolando anche l’asilo nido: in ogni caso nella delibera si specificava che “l’Ente non si trova in condizioni strutturalmente deficitarie e che pertanto non ha l’obbligo di conseguire il livello minimo di copertura del costo dei servizi a domanda individuale”. Lunedì era stata quindi esclusa dal Comune la possibilità di poter abbassare le tariffe a carico delle famiglie, come comunicato al termine delle riunione dalla commissione mensa agli altri genitori ai quali è stato anche fatto presente che il sindaco era disponibile a ricevere i rappresentanti di classe per ulteriori informazioni o qualsiasi genitore che avesse la necessità di una diminuzione della tariffa per problemi economici. Opzione, quest’ultima, che si scontra con le regole fissate dal Comune, visto che anche per le famiglie cion Isee da zero a 3mila euro è prevista comunque una tariffa, raddoppiata dopo l’aggiornamento delle scorse settimane. Martedì, invece, il sindaco ha reso noto di voler venire incontro alle legittime esigenze dei residenti annunciando che da febbraio sarà attuata una riduzione delle tariffe di 0,50 euro per ogni fascia di reddito e sarà riportata al 50% la riduzione per le famiglie che usufruiscono alla mensa anche con un secondo figlio, che invece era scesa al 30%. Lo Giudice ha poi sostenuto che la ditta “Catering” di Bronte, gestore della mensa fino a settembre, ha risolto il contratto anche perchè non aveva più a disposizione il centro cottura del Comune di Roccalumera, mentre la società catanese ha affermato di poter preparare i pasti a Castiglione di Sicilia (dunque entro i 50 km previsti dal bando) e di essere pronta ad affittare un centro a Giardini Naxos. In ogni caso, secondo il Codice civile (art. 1467), il Comune poteva evitare la risoluzione offrendo di modificare equamente le condizioni del contratto, come previsto nei casi di prestazione eccessivamente onerosa per avvenimenti straordinari e imprevedibili, ma dalla ricostruzione riportata nei documenti l’ente, dopo la richiesta i risoluzione presentata dalla “Catering”, ha solo preso atto dell’interruzione del servizio comunicando alla ditta l’avvio del procedimento. La “Catering” ci ha spiegato che era pronta a proseguire con un adeguamento non superiore a 6,25 euro a pasto, mentre il sindaco ha ribadito anche martedì che non hanno richiesto la possibilità di andare avanti ad un prezzo maggiore. Nel corso dell'incontro, inoltre, la commissione mensa ha fatto presenti anche alcune criticità sui pasti e il titolare della "Tr Service" si è reso disponibile ad apportare correttivi.