Santa Teresa, nessun aumento nella tassa rifiuti 2024: migliora la raccolta differenziata
di Andrea Rifatto | 22/07/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 22/07/2024 | ATTUALITÀ
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La bolletta è calcolata sui conferimenti dell'indifferenziato
La stangata dei mesi scorsi non dovrebbe ripetersi, ma il condizionale è d’obbligo vista la crisi del settore e l’aumento dei costi sempre dietro l’angolo. A Santa Teresa di Riva arriveranno bollette della tassa rifiuti pressoché invariate rispetto quelle del 2023, considerato che la spesa totale per raccolta porta a porta e spazzamento stradale non è aumentata. Il Consiglio comunale ha approvato il Piano economico-finanziario e le tariffe Tarip 2024 (il termine è stato prorogato a ieri), con il voto favorevole della maggioranza (assente Carmelina Cassaniti) e l’astensione del consigliere di minoranza Santino Veri (assenti Nino Bartolotta, Cristina Pacher e Martina Lombardo). Il costo complessivo del servizio è passato da 1 milione 807mila 915 euro a 1 milione 799mila 838 euro, dunque con una diminuzione di 8mila 077 euro, e nel 2023 la raccolta differenziata si è attestata su una media 75,50%, rispetto al 72,66% del 2022, con la quantità di scarti differenziati salita da 2.617 a 2.618 tonnellate e l’indifferenziato passato da 985 a 849 tonnellate, di cui 825 da assoggettare per il calcolo della tariffa puntuale eliminando la quota dello spazzamento stradale. Le tariffe 2024 per le utenze domestiche diminuiscono in media dello 0,96% per la parte fissa, così come la tariffa della parte variabile subisce un abbassamento dell’1,08% (da 1,022 a 1,011 euro/kg); per le utenze non domestiche la diminuzione media sulla parte fissa è dell’1,11%, mentre per la parte variabile si conferma all’1,08%. Ad esempio una famiglia di quattro persone che vive in un alloggio di 100 metri quadrati e produce 100 kg di rifiuti indifferenziati, nel 2023 ha pagato 249 euro, mentre nel 2024 ne pagherà 246; un nucleo con due componenti che risiede in un alloggio di 50 metri quadrati e conferisce 50 kg di residuo secco, nel 2022 ha ricevuto una bolletta da 114 euro, nel 2024 passerà a 113 euro. Per le attività commerciali e produttive, prendendo ad esempio un esercizio con una superficie di 100 metri quadrati che produce 100 kg di indifferenziata, nel caso di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie si passa da 256 a 253 euro, così mentre nelle stesse condizioni per bar, ristoranti, pizzerie, pub, birrerie, trattorie, pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante la Tarip varia da 796 a 788 euro. Questo ciò che si prospetta secondo i numeri, anche se nei mesi scorsi ci sono stati casi di bollette più che raddoppiate rispetto al 2022, visto che sulla parte variabile della Tarip, calcolata in base alla quantità di rifiuti conferiti, hanno pesato anche i servizi forniti e l’entità dei costi di gestione, che hanno prodotto incrementi anche del 300%, ossia il quadruplo rispetto al 2022, facendo saltare il principio “chi più inquina più paga” visto che anche i cittadini più virtuosi si sono visti recapitare conti salati.“Nel 2023 ci siamo dovuti fare carico degli extracosti per il trasferimento dei rifiuti all’estero - ha ricordato in aula il sindaco Danilo Lo Giudice - adesso la Regione ha deciso di rimborsarci 143mila 422 euro che verranno inseriti nel Piano economico-finanziario 2025 per abbassare ulteriormente le tariffe. A breve partirà una nuova ricognizione della banca dati per individuare mancati pagamenti, utenze fantasma o non censite e verificare le superfici tassabili, con un incarico di supporto agli Uffici comunali”.