Giovedì 21 Novembre 2024
Il cantiere, fermo da sei mesi, è rimasto fantasma anche dopo la variante al progetto


Santa Teresa, riqualificazione di Giardino più lontana: revocato l'appalto all'impresa

di Andrea Rifatto | 27/04/2022 | ATTUALITÀ

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Scalinate sconnesse e con scavi non ultimati

Dovranno attendere più del previsto i residenti della frazione Giardino di Santa Teresa di Riva per vedere completati i lavori di riqualificazione ambientale e abbellimento, iniziati a giugno dello scorso anno ma sospesi da sei mesi. Quando tutto sembrava pronto per la riapertura del cantiere, visto che il 15 marzo è stata approvata una variante che fissava come termine ultimo per la conclusione delle opere il 31 maggio, è arrivato il colpo di scena. L’impresa santateresina “Effe Costruzioni”, aggiudicataria dell’appalto per l’importo di 338mila 314 euro, non si è infatti più ripresentata in cantiere e dunque il responsabile dell’Ufficio tecnico, il geometra Francesco Pagano, ha firmato un provvedimento di risoluzione in danno del contratto per grave inadempimento. La decisione estrema è stata assunta dopo che il direttore dei lavori, l’architetto Sandro Salvatore Triolo, ha comunicato l’11 aprile l’assenza in cantiere di mezzi e maestranze, facendo presente l’impossibilità di contattare l’impresa nonostante i reiterati tentativi effettuati. Dunque Triolo ha assegnato alla ditta dieci giorni per riavviare i lavori, ma verificata l’inerzia della “Effe Costruzioni” nell’esecuzione delle opere previste dal contratto, con verbale di inadempimento ha comunicato a Pagano, responsabile unico del procedimento, l’inadempienza dell’impresa. Per l’Ufficio tecnico, dunque, la condotta è stata ritenuta effettivamente qualificabile in termini di grave inadempimento, avendo l’affidatario da tempo sospeso senza comunicazione e/o giustificazione ogni attività in cantiere, e ciò ha portato alla risoluzione del contratto. Al direttore dei lavori è stato dato mandato di attivare tutte le iniziative necessarie e previste dalla normativa per liberare l’area di cantiere e contestualmente redigere, entro venti giorni, lo stato di consistenza dei lavori già eseguiti. 

Adesso il Comune dovrà interpellare la seconda impresa della graduatoria per stipulare un nuovo contratto di appalto per il completamento dei lavori, alle medesime condizioni proposte dall’originario aggiudicatario in sede in offerta, ossia con il ribasso del 31,12%. Ciò provocherà inevitabilmente un allungamento dei tempi previsti e prima dell'estate difficilmente le opere potranno essere ultimate. La determina di risoluzione è stata inviata all’impresa ed è stata inoltrata segnalazione all’Autorità nazionale Anticorruzione. La “Effe Costruzioni” aveva avviato le lavorazioni sia nella parte inferiore che in quella superiore della frazione Giardino, con le prime opere di raccolta acque e le demolizioni, ma da oltre sei mesi le scalinate sono rimaste smantellate con gli scavi per i sottoservizi e i residenti, soprattutto anziani, faticano a spostarsi. A luglio aveva incassato l’anticipo del 20% (65mila 641 euro), dopo aver presentato una garanzia fideiussoria stipulata con la “Groupama Assicurazioni” di Giarre. I lavori sono stato finanziati con 451mila euro del Governo (tramite il bando Periferie urbane) e 175mila euro del Comune con un mutuo contratto con Cassa Depositi e Prestiti.


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