Giovedì 21 Novembre 2024
Attività di riscossione coattiva per Imu, Tari e Tasi non versate al Comune negli anni


Santa Teresa, tasse non pagate da 2.000 cittadini: partono ingiunzioni per 2,3 milioni

di Andrea Rifatto | 04/01/2023 | ATTUALITÀ

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Il Comune ha passato tutto alla società di riscossione

Arriveranno ingiunzioni di pagamento per 2,3 milioni di euro nelle case dei cittadini di Santa Teresa di Riva che negli anni scorsi non hanno pagato le imposte locali. Il Comune ha infatti trasferito alla società laziale “Lab Consulenza Srl”, che ad ottobre ha ottenuto in concessione dall’ente la gestione della riscossione coattiva delle entrate di natura tributaria, extra tributaria e patrimoniale, gli elenchi dei debitori da iscrivere per la riscossione tramite l’emissione della successiva ingiunzione degli arretrati relativi a Imu, Tari e Tari (tassa rifiuti), per un totale di 2 milioni 310mila 410 euro. Nell’anno che si è appena concluso il Comune ha proceduto alla contabilizzazione dei versamenti effettuati da parte dei contribuenti, ai quali è stato notificato l’avviso di accertamento a seguito dell’attività svolta nel 2019, procedendo all’istituto dell’autotutela dove ammissibile: da ciò è emerso che 317 contribuenti Imu e 110 Tasi non hanno proceduto ad effettuare il corrispondente versamento, mentre altri 1.616 non hanno versato gli importi per la Tari. Le somme da riscuotere tramite la società esterna si riferiscono agli anni di imposta 2013, 2014 e 2015 per l’Imu e 2014-2015 sia la Tasi che per la Tari, con importo trasferito pari a 1 milione 043mila 104 per l’imposta municipale unica, 47mila 400 euro per il tributo per i servizi indivisibili e 1 milione 146mila 767 euro per la tassa rifiuti, per un totale di 2 milioni 310mila 410 euro per gli avvisi notificati tre anni fa. 

In dettaglio per l’Imu si tratta di 685mila 963 euro di imposte, 253mila 303 euro per sanzioni e 103mila 838 euro per interessi e per la Tasi l’imposta ammonta a 32mila 282 euro, le sanzioni a 10mila 191 euro e gli interessi a 4mila 926 euro; relativamente alla Tari, per il 2014 mancano all’appello 517mila 601 euro come imposta, 137mila 090 euro per sanzioni e 379 euro di interessi, con un totale richiesto al cittadino (comprensivi interessi di mora e spese di notifica) pari a 669mila 787 euro; per il 2015, invece, l’importo per omessi versamenti è pari a 355mila 713 euro di imposta, 94mila 058 di sanzioni e 245 euro di interessi, per un totale di 462mila 759 euro. Le omesse dichiarazioni Tari, inoltre, ammontano a 24mila 278 euro per il 2014 (11mila 686 euro imposta, 12mila 230 euro sanzioni e 190 euro interessi) e 17mila 283 euro per il 2015 (8mila 176 euro imposta, 8mila 675 euro sanzioni e 190 euro interessi). La riscossione sarà effettuata da “LaBconsulenze” tramite l’emissione dell’ingiunzione di pagamento in unica rata che i cittadini dovranno saldare per non incorrere in ulteriori sanzioni. 


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