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Santa Teresa, trovata la soluzione per la mensa scolastica: i costi schizzano alle stelle
di Andrea Rifatto | 07/10/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/10/2022 | ATTUALITÀ
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Il 14 ripartirà la somministrazione dei pasti
Entro un mese il servizio riprenderà a regime, ma sia il Comune che le famiglie dovranno mettere mano al portafoglio per far fronte alla raffica di aumenti degli ultimi tempi. È stata trovata la soluzione per ripartire con la mensa scolastica a Santa Teresa di Riva, interrotta bruscamente la scorsa settimana dopo appena un giorno di servizio, a causa della marcia indietro della ditta “Catering Srl” di Bronte, vincitrice della gara del 2020. La seconda classificata, la “Tr Service di Raciti Andrea” di Furci Siculo, ha infatti accettato di subentrare nell’appalto fino al termine dell’anno scolastico, garantendo così la preparazione e la fornitura dei pasti per tutti i plessi cittadini. La ditta e il Comune hanno trovato un’intesa e anche a seguito di un incontro tra il sindaco e le dirigenti scolastiche, è stato stabilito che la refezione riprenderà il 14 ottobre per le scuole dell’infanzia, il 3 novembre per la primaria e il 4 novembre per la scuola secondaria di primo grado, dove era già iniziata il 23 settembre ma era stata poi subito sospesa. La “Tr Service” non effettuerà però il servizio secondo le condizioni economiche previste dal bando di due anni fa, perchè da allora lo scenario è totalmente cambiato e l’incremento dei costi ha colpito pesantemente le famiglie ma anche le aziende, costrette ad affrontare rincari dei prezzi delle materie prime, dei prodotti alimentari e dell’energia elettrica. Mutamenti che si rifletteranno sulla mensa scolastica di Santa Teresa di Riva con l’aumento del costo del singolo pasto, che passa da 4,47 euro (negli ultimi anni il Comune aveva garantito l’integrazione fino a 5,47 euro per fronteggiare le ulteriori spese per la pandemia) a 7,20 euro. Dunque l’Amministrazione comunale dovrà stanziare ulteriori risorse dal bilancio per coprire le spese del servizio. Ma non è tutto. Già è stato preannunciato dal municipio che “visto il significativo aumento sia del costo delle materie prime che dei costi di produzione per il rincaro dell’energia elettrica, a decorrere da gennaio 2023 sarà necessario l’aggiornamento delle tariffe inerenti il rilascio dei buoni pasto, attualmente risalenti al 2007”. Quindi anche le famiglie subiranno rincari. Attualmente i buoni pasto vanno da 1 a 3,50 euro, a seconda delle cinque fasce di reddito Isee previste, mentre per il secondo figlio il tagliando costa da 0,50 a 1,75 euro, grazie alla riduzione del 50% prevista da quindici anni a questa parte.