Domenica 27 Aprile 2025
L'idea proposta dal Comune al Distretto socio-sanitario per utilizzare l'ex caserma


Santa Teresa, una struttura per il "Dopo di Noi" nel Centro di aggregazione mai aperto?

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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L’immobile è pronto all’uso da gennaio 2022

Tre tentativi andati a vuoto e la consapevolezza che l’obiettivo prefissato difficilmente potrà essere raggiunto. A Santa Teresa di Riva è chiuso ormai da oltre tre anni il Centro diurno educativo e di aggregazione per minori “Imparare per crescere”, realizzato nell’ex caserma della Guardia di Finanza, dopo la ristrutturazione finanziata dalla Regione con 473mila 424 euro e dal Comune con 43mila euro. Per la gestione in forma associata con Sant’Alessio Siculo non è stato trovato nessun operatore e dopo tre gare deserte l’Amministrazione comunale ha pensato ad una destinazione diversa. La struttura di via Vittorio Emanuele Orlando è stata infatti proposta al Distretto socio-sanitario 32 di Taormina come Casa dell’Autonomia nell’ambito del Piano “Dopo di Noi”, finalizzato a fornire assistenza alle persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare o perché mancano entrambi i genitori o perché non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale. L’operazione viene seguita dalla vicesindaca con delega ai Servizi sociali, Annalisa Miano, e dopo un primo sopralluogo nell’edificio si attendono risposte dal Distretto sull’idoneità dei locali. Nel frattempo, per evitare che il bene rimesso a nuovo rimanga chiuso e si deteriori, il Comune lo ha ripulito e ne ha destinato una parte alle attività di doposcuola per gli alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado che hanno aderito al progetto “Insieme... con e per gli anziani”, inizialmente previste al Palazzo della Cultura. Nei mesi scorsi l’Amministrazione aveva annunciato di voler pubblicare un ulteriore avviso per affidare la gestione del Centro educativo e di aggregazione, dando la possibilità di avere in locazione anche solo uno dei tre corpi che costituiscono l’edificio, confrontandosi con la Regione per il via libera ad utilizzare il bene per altre finalità comunque riconducibili all’interesse collettivo. 

Un confronto necessario, quello con l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, anche perchè la mancata attivazione di “Imparare per crescere” potrebbe mettere a rischio il finanziamento, visto che il Comune aveva l’obbligo di individuare il gestore prima dell’erogazione del saldo, pena la revoca e il recupero delle somme erogate, pari finora a 295mila 115 euro, mentre per ottenere il saldo bisogna dimostrare che l’operazione è attiva, allegando i collaudi e la documentazione della procedura di affidamento. La Casa dell’Autonomia che potrebbe sorgere nell’ex caserma “Vincenzo Crimaldi” rappresenterebbe un riferimento comprensoriale per il benessere dei cittadini con disabilità, con l’utilizzo di nuove tecnologie per migliorare l’autonomia, in particolare di tipo domotico, assistito, di ambient assisted living e di connettività sociale, con un’organizzazione degli spazi tale da riprodurre le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e la garanzia di spazi adeguati alla quotidianità e al tempo libero. Una scommessa che potrebbe essere vinta.


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