Sant'Alessio, arriva un ricorso al Tar per bloccare le opere di salvaguardia della costa
di Andrea Rifatto | 21/11/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/11/2021 | ATTUALITÀ
1511 Lettori unici
I lavori sono stati appena consegnati
Consegnate appena dieci giorni fa, le opere di salvaguardia della costa di Sant’Alessio Siculo potrebbero subire ritardi a causa di un contenzioso sul loro affidamento. L’impresa seconda classificata, il “Consorzio Stabile InfraTech” di Sant’Agata di Militello, ha infatti presentato un ricorso al Tar di Catania chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto con il quale il Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico ha aggiudicato l’1 settembre scorso l’appalto all’associazione temporanea di imprese “European Construction Company Spa” di Priolo Gargallo-“Ca.Ti.Fra Srl” di Barcellona Pozzo di Gotto-“C.G.F. Srl” di Vallo della Lucania, per l’importo di 6 milioni 309mila 634 euro, e della determina di approvazione della graduatoria, chiedendo anche la dichiarazione di inefficacia e/o l’annullamento del contratto di appalto e la condanna al risarcimento danni mediante l’aggiudicazione dell'appalto in proprio favore, con relativo subentro nel contratto. Il ricorso della “Infratech”, difesa dagli avvocati Massimiliano Mangano e Lucia Interlandi, è stato presentato contro la Struttura commissariale, rappresentata dall'Avvocatura dello Stato e nei confronti della vincitrice della gara, difesa dall'avvocato Umberto Ilardo. I giudici della Terza Sezione, dopo aver discusso nel merito il ricorso, hanno aggiornato l’udienza al 9 febbraio ma per il momento non hanno accolto la richiesta di sospensiva degli atti: dunque le opere in mare e sulla spiaggia, finanziate dalla Regione con 13 milioni di euro, possono partire anche se su di esse pende il giudizio del Tar. Nodo del contendere è il costo della manodopera proposto da parte delle imprese aggiudicatarie, che secondo la ricorrente non è stato determinato correttamente: dagli atti di causa, però, risultano soltanto costi orari per qualifica, ma senza nessuna specifica indicazione di quali professionalità e per quale durata temporale ciascuna di esse (o ciascun gruppo omogeneo di esse) sarebbe stata impiegata in relazione al complessivo intervento oggetto dell’appalto, nonché alle sue singole parti come da suddivisione nella analisi prezzi. “Ad un tale deficit conoscitivo potrebbe porre rimedio il complessivo esame della intera offerta tecnica della controinteressata - scrive il Tar - che risulta però precluso allo stato dal mancare di una tale documentazione agli atti”: dunque è stato ordinato al Commissario contro il dissesto di depositare entro 30 giorni “copia dell’offerta tecnica presentata dalla controinteressata e documentati chiarimenti circa i criteri seguiti dalla commissione di gara per determinare in 729mila 341 euro il costo della manodopera in base al contenuto dell’offerta presentata dalla controinteressata, piuttosto che nei 700mila originariamente previsti dalla stessa”. Nel frattempo l’associazione di imprese aggiudicataria sembra intenzionata ad aprire il cantiere, che nella prima fase prevede lo stoccaggio dei massi da depositare poi in mare per potenziare la barriera soffolta.