Sant'Alessio, disoccupati del cantiere non pagati e piovono offese e minacce al parroco
di Andrea Rifatto | 05/09/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 05/09/2021 | ATTUALITÀ
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Il sagrato della chiesa totalmente rinnovato
Cinque mesi di lavoro senza paga e a Sant’Alessio Siculo il nervosismo è alle stelle tra i lavoratori del cantiere di lavoro per disoccupati, finanziato dalla Regione con 120mila559 euro, che hanno completato la riqualificazione del sagrato con la posa della nuova pavimentazione e la costruzione di una tettoia sul lato destro della chiesa che sarà destinata a salone parrocchiale. Nei giorni scorsi alcuni dei 14 operai si sono ritrovati in piazza attendendo di incontrare il parroco, padre Luciano Zampetti, pubblicando nel frattempo un video sui social network in cui lamentavano il mancato pagamento delle loro spettanze, nonostante la Regione abbia liquidato il 4 agosto l’acconto del 20%, pari a 24mila 111 euro, e lasciandosi andare ad offese e minacce neanche tanto velate nei confronti del sacerdote, accusato di essersi recato in vacanza dimenticandosi dei disoccupati e invitato a non farsi vedere a Sant’Alessio, “altrimenti rischia di essere appeso a testa in giù alla chiesa”. Parole pesanti che non sono state ovviamente gradite da don Zampetti, che ha informato della pubblicazione del video sia i carabinieri che il sindaco, visti i toni utilizzati e le espressioni rivolte al suo indirizzo. Il parroco ha poi spiegato ai lavoratori, confermandolo anche a noi, che la Regione ha sì liquidato le somme ma che le stesse non sono state ancora accreditate sul conto corrente postale della Parrocchia Santa Maria delle Grazie e quindi non è stato possibile pagare la prima quota a quanti hanno svolto il loro operato sin da marzo. La richiesta di primo acconto con la documentazione di rito è stata inviata a Palermo il 16 giugno e poi integrata l’8 luglio e il 3 agosto così come richiesto dalla Regione. “Il provvedimento di liquidazione è stato trasmesso alla Ragioneria centrale dell’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro per la registrazione e dunque ciò probabilmente ha allungato i tempi - evidenzia don Luciano - non avrei alcun motivo per non pagare i lavoratori nè la parrocchia può anticipare le somme, anche perchè non le ha in cassa essendo la nostra una piccola comunità. Tra l’altro ho notato che alcuni di loro sono entrati nel cantiere per prelevare dei materiali senza la mia autorizzazione”. La reazione di alcuni addetti ha lasciato amareggiato il prete, assentatosi per alcuni giorni per andare a trovare i familiari, che ha fatto presente come gli autori del video siano andati oltre le righe accusandolo di fatti di cui non ha colpa: qualcuno ha mostrato segni di pentimento rispetto alle parole rivolte all’indirizzo del parroco e il filmato è stato rimosso dai social network, con la promessa di pubblicarne un altro con scuse pubbliche che finora pare non siano arrivate. Adesso restano alcune giornate di lavoro da recuperare e si spera che i rapporti possano tornare più sereni, con l’auspicio che la Regione eroghi al più presto tutto il finanziamento così da riconoscere il lavoro svolto e raggiungere lo scopo dell’iniziativa, che era proprio quello di aiutare i disoccupati alessesi.