Sant'Alessio, il Comune la considera morta e scrive ai familiari. Ma è viva e in regola
di Andrea Rifatto | 11/04/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/04/2024 | ATTUALITÀ
2157 Lettori unici
Sarebbe bastato un rapido controllo...
C’è chi sostiene che parlare della morte allunghi la vita e per chi è incappato in questa vicenda non resta che sperare sia vero. A Sant’Alessio Siculo il Comune dà per morti utenti ancora in vita e va alla ricerca di familiari chiedendo se saranno loro a versare all’ente imposte e tributi. È quanto capitato nei giorni scorsi alla congiunta di un’anziana, intestataria di alcuni contratti per la fornitura dell’illuminazione perpetua nel cimitero, che ha ricevuto un messaggio di posta elettronica (non certificata) con il quale l’Ufficio Tributi informava di aver avviato una revisione delle lampade votive, riscontrando che per un mausoleo e una cappella le somme venivano pagate da una signora che secondo il municipio era deceduta. “Con la presente, le chiediamo se sarà Lei, e in questo caso ci indichi tutti i suoi dati anagrafici comprensivi di codice fiscale, oppure ci indichi chi provvederà al pagamento delle lampade - il testo del messaggio partito dall’Ufficio tributi - in caso contrario si procederà con il distacco”. Una comunicazione che ha sorpreso la destinataria, sia perchè la familiare intestataria delle utenze, che per il Comune è deceduta, è viva, ma soprattutto perchè nelle scorse settimane ha effettuato regolarmente il pagamento delle lampade perpetue tramite bollettino postale a lei intestato. Evidentemente dal Palazzo, ritenendo che l’età dell’anziana (97 anni) non potesse corrispondere ad una persona in vita, ci si è affrettati a cercare il primo parente che è venuto in mente e inviargli una mail, senza effettuare una minima verifica, visto che sarebbe bastato spostarsi nella stanza accanto e consultare l’Anagrafe nazionale della popolazione residente per vedere che l’utente fosse ancora in vita e capire che il pagamento non era stato effettuato… dall’aldilà.