Sant’Alessio, il Comune stima un milione di euro di danni e chiede lo stato di calamità
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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Sabbia riversata sul lungomare
Un milione di euro di danni. È la stima redatta dall’Amministrazione comunale di Sant’Alessio Siculo dopo il maltempo del 17 e 18 gennaio, che ha portato la giunta guidata dal sindaco Domenico Aliberti a chiedere alla Regione e alla Protezione civile la dichiarazione stato di calamità naturale. La cittadina del Capo è già stata inserita nell’elenco dei comuni messinesi per i quali il governo regionale ha dichiarato lo stato di crisi ma non aveva ancora stilato la puntuale ricognizione dei danni, accertati con una relazione stilata dall’Ufficio tecnico, anche secondo le indicazioni giunta dalla Polizia locale. Criticità accertate dopo un sopralluogo a seguito delle violente piogge alluvionali e della mareggiata che hanno imperversato su tutto il litorale jonico, causando ingenti e gravi danni sul territorio comunale. Nella relazione si specifica che il tratto di lungomare compreso tra la vie Dei Normanni e Salice ha subìto un grave stato pregiudizio alle strutture a sostegno del manto stradale; un ampio tratto di ringhiera è stata divelta all'altezza di via Domenico Costa, mettendo a rischio la pubblica e privata incolumità; gran parte della spiaggia è stata interessata da una severa erosione dovuta alla violenta mareggiata che ha aggravato ulteriormente lo stato di pregiudizio delle strutture di sostegno; la viabilità è stata interrotta a causa della notevole quantità di detriti presenti sui marciapiedi e lungo la carreggiata del lungomare, ripulita fino a lunedì; la pubblica illuminazione ha riportato danni con pali divelti che hanno provocato disservizi in gran parte del paese; danni sono stati rilevati anche alle condotte idrica e fognaria e al serbatoio di contrada Giletto, mentre per il depuratore si ha grave rischio di compromissione del sistema di trattamento dei reflui fognari. Una mareggiata che per l’Amministrazione comunale ha aggravato la situazione, già resa difficile dai precedenti eventi calamitosi.
