Sant’Alessio, la minoranza interroga su fornaci abbandonate e strani scarichi
di Andrea Rifatto | 24/08/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/08/2018 | ATTUALITÀ
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La fornace sul Capo
Lo stato di abbandono delle antiche fornaci di Sant’Alessio è stato oggetto di un’interrogazione presentata dal gruppo consiliare di minoranza “Cambiavento” e indirizzata all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Foti. I consiglieri Concetto Fleres, Rosa Anna Fichera e Giuseppe Bartorilla hanno chiesto al Comune se vi sia la volontà di intervenire per eliminare il degrado che si registra nelle strutture che sorgono lungo il Capo e soprattutto notizie in merito agli strani scarichi di acqua che si registrano in una fornace. “Le antiche fornaci rappresentano una valida testimonianza delle attività lavorative del nostro passato, una parte significativa della identità del nostro paese costituendo le caratteristiche vestigia di un recente passato che ha dato risorse economiche e lavorative ad intere generazioni – esordisce la minoranza nel documento – e l’Amministrazione precedente, rilevando l’interesse della conservazione e delle salvaguardia, aveva sottoposto le stesse all’attenzione dell’Unesco”. Secondo “Cambiavento”, però, “l’Amministrazione attuale nulla ha intrapreso nell’interesse di una presenza così caratteristica che può costituire una valida attrazione per il nostro territorio e nella realtà concreta sta dimostrando ogni giorno che passa di avere enormi difficoltà e carenze per affrontare i problemi di gestione delle varie necessità della collettività”. I consiglieri citano il nostro articolo del 10 agosto (clicca qui per leggere) con cui è stato segnalato il degrado che regna incontrastato e la presenza di scarichi misteriosi nella fornace nella fornace prima di giungere alla frazione Santa Margherita: “dalla parte retrostante della struttura in muratura si vede sgorgare del liquido che si riversa nella galleria, sversamento anomalo che potrebbe provenire dalle strutture soprastanti e cioè dall’insediamento alberghiero hotel Capo dei Greci”. Fleres, Fichera e Bartorilla evidenziano inoltre come “nel gennaio 2016 il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale ordinò alla società titolare della struttura alberghiera di eliminare la fuoriuscita delle acque meteoriche dalla fornace e di adeguare il sistema di raccolta della struttura alberghiera”, mentre “il fenomeno è stato rilevato in piena estate in assenza di precipitazioni e di piogge, pertanto non ricollegabile al sistema di deflusso delle acque piovane dell’hotel”. Il gruppo interroga quindi il sindaco, l’assessore al ramo, il Consiglio comunale, i responsabili dell’Area di Polizia municipale e dell’Ufficio tecnico per sapere se intendano ciascuno per le proprie competenze “disporre la verifica di quanto rappresentato, con apposito sopralluogo, per verificare le cause di questi sversamenti e i mezzi idonei per eliminare il ripetersi di questi fenomeni; se l’Amministrazione attiva ha interesse ad intervenire con atti di indirizzo a tutela della conservazione delle antiche fornaci, vista la totale inerzia mostrata fino a oggi e il disinteresse del sindaco ad intervenire con eventuale ordinanza per eliminare lo stato di degrado ed abbandono in cui versano, anche dal punto di vista igienico-sanitario. Inoltre è stata chiesta copia della documentazione inerente la questione e cioè la relazione dell’Ufficio tecnico del 2016 nei confronti dell’hotel Capo dei Greci con la quale si chiedeva l’adeguamento dei sistemi di raccolta delle acque reflue e se dopo tale richiesta vi siano state verifiche da parte dello stesso Ufficio di adeguamento delle acque piovane da parte dell’albergo.