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Sant’Alessio, la Regione avvia la revoca del finanziamento da un milione al Cst Messenia
di Andrea Rifatto | 24/12/2019 | ATTUALITÀ
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Sant'Alessio è Comune capofila dell'organismo
Si va verso la revoca del finanziamento al Centro Servizi Territoriali Messenia, struttura per lo sviluppo del governo elettronico costituita nel 2010 da 39 comuni della provincia, con capofila Sant’Alessio Siculo, che nel 2013 ha ottenuto 995mila di fondi Po-Fesr 2017/2013, tramite il Pist 17, per il progetto “Acquisizione di beni e servizi finalizzati all’e-inclusion e sviluppo di forme associative di e-governement”. Somme che adesso la Regione vuole recuperare e l’Assessorato regionale dell’Economia ha avviato la procedura di revoca del finanziamento, “viste le gravi irregolarità riscontrate”, assegnando al Comune 30 giorni per eventuali deduzioni. Anomalie messe nere su bianco anche dall’Autorità nazionale Anticorruzione e dalla Corte dei conti, che hanno rilevato violazioni di legge nell’aggiudicazione della gara d’appalto da 778mila 689 euro aggiudicata nel dicembre 2014 al concessionario Consorzio Stabile Nexus di Avola, unico partecipante. A luglio il Cst Messenia aveva scelto di non rinnovare la concessione alla luce delle anomalie emerse ma nei giorni scorsi con determina del responsabile del procedimento, la segretaria comunale Antonella Li Donni, su indirizzo dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Giovanni Foti, ha prorogato il contratto fino al 31 dicembre 2020, “per evitare interruzioni o alterazioni nella fornitura del servizio tali da pregiudicare il finanziamento”, vietando però la riscossione tributi fin qui svolta in sette Comuni catanesi che aderirono successivamente, secondo l’Anac effettuata violando del bando. Secondo l’Amministrazione Foti “il finanziamento di cui si minaccia la revoca è stato integralmente erogato e utilizzato per i servizi previsti” e “le ragioni di avvio della revoca non appaiono sufficientemente suffragate e intervengono a distanza di oltre 5 anni”, considerando anche che “la Regione ha raccomandato di garantire per 5 anni il frutto del finanziamento”, dunque fino a dicembre del 2020 visto il collaudo del dicembre 2015. La Corte dei Conti già nel 2017 ha però ritenuto che le risposte del Comune non consentono di superare i profili di illegittimità. Il progetto del Cst prevedeva lo sviluppo di azioni di potenziamento e diffusione di infrastrutture e servizi, con particolare attenzione alle famiglie e ai soggetti in stato di disagio, finalizzate all’erogazione a domicilio di servizi informativi, servizi socio-assistenziali e socio-sanitari in modalità di teleassistenza; prevista anche una rete per far fruire da casa ai cittadini servizi anagrafe, Prg, carta di identità elettronica e altro. Ma nel concreto venne attuato poco o nulla. A Sant'Alessio arrivarono dei plotter per stampare tavole progettuali e venne creato un sito web-gis con una cartografia digitale che sovrappone informazioni su concessioni edilizie, titoli di proprietà, frazionamenti e consente ricerche catastali, utilizzabile anche per la lotta all’evasione fiscale. Il sito viene però usato solo saltuariamente mentre i plotter giacciono inutilizzati da oltre cinque anni nei locali dell’ex ufficio di collocamento. Tra le irregolarità l’Anac ha rilevato come “l’estensione del contratto ad amministrazioni diverse da quelle che hanno indetto la gara, mediante adesione postuma, ha determinato l’indebita sottrazione all’evidenza pubblica dei relativi affidamenti”; incoerenze sostanziali nella documentazione di gara per quanto attiene alla definizione dell’oggetto contrattuale e dei requisiti di ammissione alla gara, modificati e integrati nel capitolato d’oneri rispetto a quanto previsto nel bando di gara con un difetto di trasparenza che può aver influito sulla partecipazione alla procedura, tant’è che è pervenuta una sola offerta” e “al momento della presentazione della domanda il Consorzio Nexus non era in pieno possesso dei requisiti di abilitazione professionale per l’esercizio dell’attività di riscossione dei tributi locali”. Tra le anomalie rilevate vi era anche la posizione di conflitto di interesse in capo a Andrea Ceccio, commercialista di Roccalumera, nominato nel giugno 2008 dal sindaco Foti delegato per le attività del Cst come dirigente esterno a contratto (senza alcun compenso), che deteneva anche la carica di amministratore delegato del Consorzio Nexus durante lo svolgimento della gara.