Giovedì 21 Novembre 2024
Contesa sul pagamento delle spese tecniche: un caso rimasto irrisolto dal 1997


Sant'Alessio, lavori ultimati sulla costa ma arriva il contenzioso tra Comune e Regione

di Andrea Rifatto | 20/05/2024 | ATTUALITÀ

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Mancano gli ultimi ritocchi per chiudere il cantiere

Il cantiere sta per essere chiuso, ma si apre un contenzioso tra il Comune e la Regione che potrebbe portare ad uno scontro con conseguenze non di poco conto. A Sant’Alessio Siculo sono ormai alle battute finali i lavori di salvaguardia della costa, finanziati nel 2020 dalla Regione con 13 milioni di euro per proteggere il litorale dall’erosione. L’impresa “Sant’Alessio Scarl” di Barcellona Pozzo di Gotto, esecutrice delle opere appaltate per 6,3 milioni di euro alle società “European Construction Company Spa” di Priolo Gargallo-“Ca.Ti.Fra Srl” di Barcellona Pozzo di Gotto-“C.G.F. Srl” di Vallo della Lucania, ha completato le opere in mare (rifioritura della barriera soffolta) e a terra (completamento barriera radente), concludendo con il rifacimento di 620 metri di marciapiede tra via Dei Normanni e Villa Genovesi e il prolungamento di altri 40 metri all’estremità nord, con la posa di alcuni tratti di nuovo manto stradale in asfalto. Un’operazione che chiude 27 anni di interventi di protezione del litorale alessese, ma che potrebbe far venire al pettine nodi irrisolti da allora. Lo scorso dicembre il Comune ha liquidato il secondo acconto da 20mila euro all’ingegnere Francesco Giordano, professionista palermitano incaricato con delibera di Giunta del 15 luglio 1997 (sindaco Agatino Gussio), in virtù di un’ordinanza della Protezione civile nazionale che erogò il finanziamento, per la redazione del progetto di salvaguardia della costa, ritenendo di anticipare le somme (il primo pagamento risale all’ottobre 2022) per conto del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico, soggetto appaltatore delle opere che il 26 marzo è stato invitato dall’Ufficio tecnico a rimborsare la spesa per il progettista, già con l’avvertimento che in mancanza si sarebbe passati alle vie giudiziarie. 

Da Palermo, però, non è arrivato alcun rimborso, nè è stata data risposta. Dunque l’Amministrazione ha ritenuto di avviare una procedura di recupero delle somme, affidando l’incarico ad un legale e stanziando 1.000 euro. Il caso delle spese tecniche è aperto sin dal 1997, in quanto l’incarico è stato affidato in forma diretta senza gara, nonostante gli importi superassero la soglia comunitaria: il rischio che rimanessero a carico del Comune è stato sempre tenuto in considerazione, tanto che nel 2016 l’Amministrazione comunale della sindaca Rosanna Fichera ha previsto le copertura nel Piano di riequilibrio finanziario pluriennale tramite la possibile accensione di un mutuo per circa mezzo milione di euro. Nel quadro economico del finanziamento da 13 milioni di euro sono inserite spese di progettazione e direzione lavori per circa 830mila euro per vari professionisti, compreso l’ingegnere Giordano, ma nel decreto di nomina di quest’ultimo come direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza viene specificato che “il compenso rimane a carico dell’Amministrazione comunale” e gli oneri “saranno eventualmente rimborsati al Comune al termine della verifica sulla regolarità procedurale dell’affidamento, della disamina della documentazione giustificativa del pagamento e dell’attestazione della rendicontabilità della spesa da parte degli organi di controllo di primo e secondo livello”. Nella delibera che stanzia le somme per l’incarico legale, la giunta scrive invece che “i compensi del professionista incaricato dovranno essere rimborsati al Comune al termina della verifica…”. Dunque non è detto che da Palermo arrivino le somme e sulla questione potrebbe aprirsi presto uno scontro legale.


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