Sant’Alessio, muro contro muro cittadini-Comune: "Bloccate l'antenna per la nostra salute"
di Andrea Rifatto | 23/03/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 23/03/2023 | ATTUALITÀ
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I cittadini intervenuti alla seduta del Consiglio
“Bloccate quell’antenna per tutelare la nostra salute”. È l’accorata richiesta avanzata dai cittadini di Sant’Alessio Siculo che hanno partecipato al Consiglio comunale convocato su richiesta della minoranza per avere chiarimenti sulla stazione radio base 4G Vodafone che sta sorgendo all’estremità nord del paese. In aula i consiglieri Tina Cannavò, Cristina Triolo e Giuseppe Riggio hanno chiesto la possibilità di discutere l’argomento in seduta aperta per consentire gli interventi dal pubblico, ma il presidente Natale Ferlito ha fatto presente che secondo il regolamento ciò non è possibile ma è stata data comunque la possibilità al pubblico di interagire dopo la chiusura dei lavori consiliari. Non è mancata la polemica sul mancato inserimento all'ordine del giorno della mozione della minoranza sul Piano antenne, argomento che poi di fatto è stato comunque discusso. “L’antenna è un’opera di urbanizzazione e di pubblica utilità a servizio della collettività e non è soggetta ai limiti urbanistici - ha spiegato il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, l’ingegnere Santi Moschetti - l’istanza è stata presentata ai sensi del D. Lgs. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche) e non delle norme edilizie ed urbanistiche e non ho trovato elementi per contestare violazioni. Il Regolamento edilizio non dà indicazioni sulle antenne e nel Piano regolatore generale quella è una zona bianca, in cui i vincoli preordinati all’esproprio sono decaduti dopo cinque anni”. Ma ciò non ha convinto l’opposizione: “È una questione molto sentita dalla popolazione, dobbiamo rimanere inermi e inerti attendendo altre antenne? - hanno detto i consiglieri Cannavò, Triolo e Riggio - il Comune, anche se non è competente in materia, può chiedere agli enti interessati di attivarsi, dobbiamo fare il possibile perchè non si realizzi questa opera, in questo modo così gli immobili perdono di valore e c’è l’incognita delle ricadute sulla salute dei cittadini”. Il presidente del Consiglio, Natale Ferlito, ha ribadito che l’Amministrazione è contraria all’installazione delle antenne ma che la normativa nazionale non consente di fare nulla, così come ribadito dal sindaco Domenico Aliberti: “È un problema serio e grave ma il Comune non può opporsi alla localizzazione delle stazioni radio base e non posso emanare ordinanze che ne vietano la presenza - ha specificato il primo cittadino - abbiamo proposto nei mesi scorsi un terreno comunale a monte, nella zona di Brisi, ma le società ci hanno risposto che non hanno alcun obbligo e lontano dal centro abitato devono aumentare la potenza. Non si ha alcuna certezza che sotto una certa soglia di emissioni ci siano danni per la salute, l’unica arma che abbiamo sono i controlli fatti da Arpa”. Maggioranza e minoranza hanno trovato un punto di incontro sulla redazione di un Piano antenne che regoli le future installazioni, la cui importanza per disciplinare l’uso del territorio è stata spiegata anche dal Comitato Beni Comuni con il presidente Salvuccio Irrera e il componente Sandro Ballisto, che hanno evidenziato sia uno studio che consenta di evitare installazioni indisciplinate ovunque e di stabilire le zone dove le stazioni radio base funzionino senza creare danni alla salute, una soluzione intermedia tra il non volere nessuna antenna e dire che non si può far nulla per evitare di averle. “Non è semplice redigere il Piano antenne e non so dove andremo a parare” ha detto il sindaco, mentre per Ferlito “dubito che si risolverà il problema, ma coinvolgerò l’Unione dei Comuni per nominare un tecnico esperto per redigerlo”. Santi Garufi, cittadino residente a fianco del terreno dove sta sorgendo la stazione radio base, ha criticato l’operato dell’Ufficio tecnico per non aver contestato a Vodafone le violazioni del Regolamento comunale antenne, "che non è stato abolito da nessun giudice ed è in vigore a livello urbanistico", che prescrive l’obbligo di concessione edilizia, un’altezza massima di 4 metri per i pali (quello previsto è di 30 metri), la scatola nera per registrare i livelli di potenza, la verifica delle sommatoria delle potenze di tutte le antenne in zona, rilevando anche il mancato rispetto della distanza minima di 150 metri dalla battigia: “Cosa avete fatto per bloccare antenna? È stata accertata la conformità dell’opera? - ha chiesto agli amministratori - a Santa Teresa di Riva i permessi sono stati revocati in autotutela in base al regolamento comunale, perchè a Sant’Alessio non si fa nulla? La precedente amministrazione si è mossa adottando tutti i provvedimenti di competenza dell’Ufficio tecnico. Il palo non c’è ancora, si intervenga subito per bloccare quest’obbrobrio, anche il sindaco Aliberti ha ammesso che ha un impatto ambientale notevole, è stata acquisita la valutazione di impatto ambientale? Per l’ex capogruppo di minoranza Concetto Fleres “per fermare l’antenna serve un atto di coraggio del sindaco, responsabile della salute dei cittadini”, ma Aliberti ha escluso la possibilità di adottare un'ordinanza.