Giovedì 21 Novembre 2024
Allestito a Villa Genovesi con reperti archeologici e attrezzature dei pescatori


Sant'Alessio, nasce il Museo dei sommersi per tramandare la memoria del mare

di Andrea Rifatto | 25/07/2020 | ATTUALITÀ

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Alcuni reperti e attrezzature esposti

Sant’Alessio, il mare e la pesca, un legame storicamente indissolubile che con il tempo si rischia però di dimenticare. Ed è per tramandare alla memoria le tradizioni marinare ma anche la storia dei fondali alessesi che nasce adesso il “Museo dei sommersi”, voluto dall’Amministrazione comunale per iniziare un percorso dedicato alla memoria del mare. Proprio il mare è protagonista di un nuovo progetto realizzato nell’ambito del programma per l’estate 2020 messo a punto dagli esperti nominati dall’assessore al Turismo e alla Cultura, Virginia Carnabuci, ossia Antonella Fede, Filippo Grasso, Enrico Nicosia, Fulvia Toscano e Rosangela Todaro, esperta di ambiente e sostenibilità: Villa Genovesi, un luogo particolarmente amato dagli abitanti di Sant’Alessio, diventerà così il “Museo dei Sommersi. Alla memoria del mare”. Sui fondali al largo di Capo Sant’Alessio sono adagiati, infatti, due relitti di epoca romana (III sec. d.C.) e uno di questi si trova ad una profondità minore che questo ha consentito negli anni scorsi alla Sovrintendenza del Mare della Regione siciliana di riportare alla luce numerosi reperti archeologici di particolare pregio, custoditi attualmente tra il museo di Naxos e quello di Messina. Nel “Museo dei Sommersi” sarà possibile ammirare invece due anfore e un’ancora, ma anche una serie di strumenti legati alla pesca. “Per un borgo dalle antiche tradizioni marinare come il nostro – spiega l’assessore Carnabuci – l’istituzione di un museo dedicato al mare era da tempo attesa e servirà a custodire la memoria storica dei nostri pescatori e dei barcaioli. Molti di loro, infatti, hanno tramandato agli eredi l’amore per il mare e per la pesca. Il museo servirà a valorizzare le nostre tradizioni grazie al contributo di privati cittadini e associazioni, con l’augurio che questo progetto possa crescere grazie al coinvolgimento delle altre Istituzioni”. Giampiero Santoro e Pippo Ariosto hanno già donato una lampara, nasse, fiocine, un paranco oltre agli strumenti per la realizzazione delle barche da pesca. 


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