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Sant'Alessio, ordinata la demolizione dell'antenna: i privati rinunciano a installarla
di Andrea Rifatto | 22/03/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 22/03/2020 | ATTUALITÀ
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I lavori fin qui eseguiti sull'abitazione
Arriva l’ordine di demolizione dal Comune di Sant’Alessio per l’antenna di telefonia mobile Wind-Tre, i cui lavori di realizzazione sono iniziati nelle scorse settimane dopo un primo verdetto favorevole del Tar. L’Ufficio tecnico ha infatti imposto alla società di telecomunicazioni la rimozione di quanto fin qui eseguito all’ultimo piano di un edificio privato di via Consolare Valeria 25, nella zona nord del paese, perché in difformità e in assenza di titolo abilitativo. Il provvedimento fa seguito a quello di sospensione lavori del 28 febbraio e al diniego dell’11 marzo ad ogni autorizzazione con valore di annullamento in autotutela. Dalle verifiche svolte dai tecnici comunali è emerso come la situazione rappresentata in progetto non sia conforme con quella reale, sia sulla copertura che nel prospetto fronte strada: sulla copertura è stata infatti omessa la rappresentazione di un altro vano oltre il torrino scala, sono stati disegnati in modo errato i confini degli immobili adiacenti e il prospetto non corrisponde con la situazione attuale; inoltre l’edificio a fianco è stato rappresentato in modo errato, come se fosse tutto coperto a tetto mentre vi sono dei balconi scoperti a servizio degli appartamenti, dove alloggia una famiglia, con anziani, che sulla vicenda ha presentato un esposto al Comune. A ciò si aggiunge che l’Asp ha comunicato che nel vicino Poliambulatorio vengono svolti servizi sensibili, incompatibili con un’antenna di telefonia, e ha chiesto la rimozione dell’impianto per la tutela della salute e per evitare il mancato funzionamento dei macchinari. Il legale dei proprietari dell’immobile, l’avvocato Giancarlo Padiglione, ha inviato una lettera a Wind Tre, e anche a Comune, Arpa e residenti nell’edificio a fianco, contestando una serie di omissioni e chiedendo la disdetta e il recesso dal contratto di affitto, disconoscendone esplicitamente l’efficacia, dicendosi dunque non più interessati ad avere l’antenna di telefonia sul proprio terrazzo. Wind Tre però sta portando ugualmente avanti la battaglia giudiziaria dinanzi al Tar di Catania e ha presentato un ricorso per motivi aggiunti contro i provvedimenti del Comune, chiedendo una misura cautelare urgente. L’udienza è fissata per giovedì prossimo e l’Amministrazione comunale, che inizialmente aveva deciso di fare ricorso al Cga contro la prima ordinanza del tribunale amministrativo etneo, si è adesso costituita al Tar stanziando 4mila 500 euro per affidare l’incarico legale all'avvocato Carmelo Moschella.