Sant'Alessio raccoglie i semi di Carmelo Duro: ecco mappe turistiche e museo dei sommersi
di Andrea Rifatto | 08/08/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/08/2022 | ATTUALITÀ
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L'ex assessore Carnabuci e il presidente Archeoclub Brianni
La valorizzazione e la promozione del territorio deve avvenire con una sinergia imprenscindibile tra associazioni e istituzioni. È il messaggio lanciato da Sant’Alessio Siculo all’evento “Otto borghi, un territorio: la visione di Carmelo Duro”, appuntamento alla terza edizione per ricordare il giornalista, scrittore, storico, sindacalista, cofondatore di Archeoclub e politico, scomparso otto anni fa. A promuoverlo Archeoclub Area Jonica con il presidente Filippo Brianni e la vice Ketty Tamà, con l’associazione “La Valle d’Agrò-Carmelo Duro” guidata da Pino Chillemi, con un evento divenuto un vulcano di iniziative fatte, in corso e immaginate per il futuro. Un’iniziativa che coinvolge anche e l’Osservatorio Beni culturali dell’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani, patrocinata dal Comune di Sant’Alessio Siculo e quest’anno anche di Roccafiorita, che ha fornito il supporto tecnico. L’edizione 2022 a Villa Genovesi è stata dedicata alla presentazione del “City Audio Tour Sant’Alessio Siculo-il paese del Capo Argenteo” e al progetto del Museo dei Sommersi, realizzati da Archeoclub con l’ex assessore comunale alla Cultura, Virginia Carnabuci. La prima iniziativa è stata presentata dalla vicepresidente Archeoclub, Ketty Tamà, che ha illustrato le caratteristiche del “City Audio Tour”, una mappatura dei beni culturali realizzata prima su supporto informatico, attraverso un’audioguida che funziona con QrCode su IziTravel (https://izi.travel/it/0afc-sant-alessio-siculo/it) posizionati in vari punti del paese, in grado di interagire tra loro permettendo al visitatore di conoscere posizione, storia e caratteristiche di tutti i beni culturali di Sant’Alessio sul supporto che preferisce. L’audioguida è stata anche riprodotta sull’App ufficiale del Comune e adesso è stata presentata anche la versione cartacea, in un depliant consegnato al Comune per la distribuzione all’Ufficio Turistico e alle attività alessesi. Le immagini dell’architetto Tamà hanno ripercorso le varie tappe della mappa, dalle chiese ai beni storici fino ai relitti navali di Capo Sant’Alessio. La presentazione è stata accompagnata dai riferimenti ai testi di Carmelo Duro e Carmelino Puglisi, su cui si basa la mappa, ma anche facendo riferimento a luoghi ed episodi che Duro descrive e immagina nel romanzo “Lampare spente”. “Prima di pensare a qualunque altra iniziativa, un’Amministrazione deve partire con chi è presente sul territorio come Archeoclub - ha detto Carnabuci - e sono sicura che il nuovo sindaco continuerà a farlo. Oggi ci sono linguaggi di comunicazione legati alle nuove tecnologie, fruibili dalle ultime generazioni, e servono dei riferimenti sia online, con le app, ma anche fisici, come le mappe all’Ufficio turistico, perchè i punti di interesse ci sono e vanno identificati e mappati. È un piccolo tassello, speriamo in futuro se ne aggiungano altri, perchè è necessario avere una visione, un obiettivo ed essere perseveranti, che pian piano si trovano anche i soldi ed il modo di fare le cose”. Anche il Museo dei Sommersi sta nascendo a Villa Genovesi per volontà dell’ex assessore Carnabuci, che ha messo a disposizione la sua indennità di carica per un totale di 2mila 900 euro: l’obiettivo è integrare l’esposizione marinara già presente con una sezione di museo digitale che consenta, grazie e proiezioni, di “vedere” con una telecamera il relitto della nave romana sotto il Capo e in futuro magari riportare le anfore ritrovate a Sant’Alessio e oggi custodite nel Museo di Naxos. Prevista anche la collocazione dell’àncora e delle anfore esistenti in biblioteca e già sono state acquistate le attrezzature: presto l’esposizione di oggetti e foto legati alla pesca sarà affiancata dalle proiezioni immersive dei relitti delle navi, con l’adattamento di video realizzati durante le prospezioni subacquee del 1999. Alla serata sono intervenuti anche Pino Chillemi (in collegamento telefonico da Numana-Ancona), presidente dell’associazione Valle d’Agrò-Carmelo Duro, con una sorta di “messaggio a Duro”, commovente e forte, in cui ha raccontato “a Carmelo” ciò che sta facendo l’associazione a lui dedicata e in particolare l’estensione della sua attività anche ai comuni della valle del Dinarini. Ha anche chiesto al sindaco di Sant’Alessio che venga intitolato a Carmelo Duro un edificio pubblico “perché sarebbe un giusto e dovuto riconoscimento a chi ha dato tantissimo per questa comunità” . Concetti ripresi anche dal vice presidente, Nino Cucuzzella. L’architetto Giovanna Mastroeni ha invece auspicato la realizzazione di un’area marina protetta a Capo Sant’Alessio ed il sindaco ha assicurato che già vi sono delle interlocuzioni in tal senso per valutarne la fattibilità. Ketty Tamà ha ribadito la necessità di “preservare, ristampare e custodire i libri cartacei., perché senza queste solide basi di ricerca storiografica e documentale, fatte da personaggi come Carmelo Duro o Carmelo Puglisi, i nuovi mezzi di divulgazione dei beni culturali che stiamo iniziando ad utilizzare non avrebbero né anima né contenuti”. Le conclusioni sono state affidate alla figlia di Carmelo Duro, Mimma, che ha ringraziato perché si tiene sempre vivo “il sogno” di suo papà.