Sant'Alessio, scovati consiglieri debitori con il Comune: la minoranza passa all'attacco
di Andrea Rifatto | 07/11/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/11/2022 | ATTUALITÀ
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L'opposizione vuole portare la questione in aula
“Appena quattro mesi per giungere ad una risposta concreta, adesso il Consiglio comunale deve affrontare la questione”. Usano l’ironia ma si mostrano determinati i consiglieri di minoranza di Sant’Alessio Siculo, che puntano a mettere alle strette la maggioranza sul caso delle possibilità incompatibilità di alcuni componenti dello schieramento avverso. A motivare ancor di più la loro azione è una nota indirizzata al Consiglio dalla segretaria Annabel Sotera, nella quale si fa presente che l’Ufficio Tributi ha comunicato che ad alcuni consiglieri (almeno due) sono stati notificati avvisi di accertamento, anche esecutivi, per Imu-Tasi, Tari e canone servizio idrico e che gli stessi hanno presentato istanza di definizione agevolata, per tutti i tributi e gli importi non versati, e sono stati inseriti nel piano rateale, mentre sono decaduti dal beneficio della rateizzazione e dunque nomi e importi sono stati inviati al concessionario della riscossione. Secondo la Legge regionale 31/1986 i consiglieri che hanno debiti verso il Comune non possono ricoprire la carica, così come pareri del Ministero dell’Interno e più sentenze ribadiscono che la causa di incompatibilità sussiste nei casi di notifica della cartella di pagamento e solo il pagamento dell’ultima rata estingue il debito. I consiglieri di opposizione Giuseppe Riggio, Tina Cannavò e Cristina Triolo hanno quindi chiesto per iscritto al sindaco e alla segretaria di inserire un ulteriore punto all’ordine del giorno del Consiglio di mercoledì 9 per contestare le probabili incompatibilità, preliminarmente agli altri argomenti, presentando anche un’istanza di convocazione di seduta straordinaria per le medesime contestazioni. “Sulla scorta della nota della segretaria, non è più procrastinabile la trattazione di un argomento così prioritario - commenta la minoranza - dal quale potrebbe dipendere il futuro e il legittimo funzionamento di questo importante organo amministrativo. La nota, pervenutaci con cotanta sollecitudine, confermerebbe la fondatezza dei nostri ragionevoli dubbi, nonché la coscienza sporca di codesti amministratori a procedere indisturbati nel doppio ruolo di amministratore/debitore, senza dignità alcuna nei confronti della cittadinanza e dell’Ente. Ci saremmo aspettati - proseguono - un tempestivo intervento da parte del sindaco, quale massima espressione della legalità e della trasparenza, che abbiamo avuto cura di informare noi stessi, o dei colleghi consiglieri di maggioranza, ma hanno volutamente deciso di non decidere, rimanendo spettatori inerti e lasciando irrimediabilmente a noi il compito di richiedere una convocazione straordinaria”. Secondo Riggio, Cannavò e Triolo è prioritario, ancor prima di deliberare qualsiasi atto, “che vengano rimosse tutte le zone d’ombra rispetto alle legittimità del Consiglio, nel pieno rispetto del mandato conferitoci dai cittadini, che non va in alcun modo, alcun caso e per alcun motivo tradito. La cittadinanza ha il sacrosanto diritto di essere rappresentata legittimamente - concludono - e di essere messa a conoscenza di queste criticità che potrebbero fare capo a chi li rappresenta”.