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Sant'Alessio, sentenza lodo: "Follia non nominare l'arbitro, ora cauti con il Bilancio"
di Redazione | 21/03/2018 | ATTUALITÀ
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L'ex assessore Bartorilla
“Bisogna rimanere molto cauti, soprattutto nelle future scelte programmatiche e di bilancio, al fine di evitare spiacevolissime sorprese, evitando di vanificare il buon lavoro svolto dall’amministrazione precedente”. All’indomani della sentenza della Corte di appello di Messina, che ha ridotto la condanna del Comune di Sant’Alessio Siculo nel giudizio inerente il lodo arbitrale del primo lotto dei lavori di salvaguardia del litorale imponendo all’Ente di pagare 120mila euro alle imprese esecutrici, di cui 52mila già versati, è l’ex assessore al Bilancio, Giuseppe Bartorilla, a commentare il verdetto e l’intera vicenda. “Mi corre l’obbligo fare alcune importanti precisazioni” – esordisce l’attuale consigliere di minoranza. “La sentenza di condanna del Comune di Sant’Alessio a 120mila euro, oltre spese di giudizio ed accessori vari, avvalora la bontà dell’operato dell’Amministrazione Fichera, la quale, con l’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, ha creato lo strumento contabile necessario per poter affrontare ed onorare tutti i debiti in capo all’Ente, fra cui il debito di cui trattasi. La stessa Amministrazione, in particolare l’ex assessore al Contenzioso, avvocato Antonella Papa, ha seguito seriamente e con spirito di abnegazione l’evolversi dell’appello di che trattasi, i cui risultati risultano essere noti. Era prevedibile – prosegue Bartorilla – che l’appello incidentale della ditta appaltatrice per 3 milioni 331mila euro fosse rigettato dalla Corte adita. Il fatto che la Corte di appello abbia annullato la condanna derivante dalla riserva n. 1, se da un lato ci consola, dall’altro lato ci rammarica, in quanto la stessa Corte d’Appello, nelle motivazioni, ha sostanzialmente certificato l’assurda inadempienza dell’Amministrazione comunale del tempo (correva l’anno 2008), la quale, sorprendentemente, a seguito della domanda di arbitrato avanzata dalla ditta appaltatrice, dimenticava di nominare il proprio arbitro/giudice, (sottolineo l’arbitro e non l’avvocato di parte) il quale, in rappresentanza del Comune di Sant’Alessio, in sede di giudizio arbitrale avrebbe potuto sostenere le ragioni dell’Ente, con conseguenti possibili risparmi di spesa per il Comune e per i cittadini di Sant’Alessio, evitando l’insorgere di una vera e propria battaglia giudiziaria ancora in corso (forse anche la condanna), con relativo ingente esborso di somme per avvocati, consulenti, ecc. Il tutto a carico dei cittadini alessesi". Una "dimenticanza" giudicata da Bartorilla una follia. “Il rammarico rimane anche per il fatto che l’impresa appaltatrice, anche alla luce dell’anomalia dell’offerta proposta (la ditta a mio parere avrebbe dovuto essere esclusa) e della 'scarsa capacità di organizzazione del cantiere e dei mezzi', ha realizzato un'opera pubblica che ancora, nonostante i milioni di euro spesi, non ha prodotto gli effetti sperati” – aggiunge l’ex assessore. "Al danno si aggiunge la beffa della condanna a 120mila euro oltre accessori di legge, a cui vanno aggiunte le spese per il collegio arbitrale a carico dell’ente, pari a circa 50mila euro e spese per giudizi vari, per un spesa complessiva per l’ente pari ad oltre 200mila euro. Fra l’altro la sentenza in argomento potrebbe essere impugnata in Corte di Cassazione, nei termini previsti dal codice di procedura civile. A mio parere, quindi – conclude Giuseppe Bartorilla – bisogna rimanere molto cauti, soprattutto nelle future scelte programmatiche e di bilancio, al fine di evitare spiacevolissime sorprese, evitando di vanificare il buon lavoro svolto dall’amministrazione precedente”.