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Sant'Alessio Siculo. Stop all'erosione grazie all'Agrò
di Filippo Brianni | 14/06/2015 | ATTUALITÀ
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La foce del torrente Agrò
Spiaggia che si ritira, tasse che sono diventate insostenibili, stagione estiva che invece di presentarsi a metà giugno come un’opportunità si sta materializzando come un incubo. L’ennesimo per Sant’Alessio Siculo. Dopo quelli vissuti negli anni scorsi, per via di infrastrutture imponenti che sono state realizzate al prezzo di paralizzare le strade di accesso e soprattutto a causa dell’erosione della spiaggia. Perciò l’Amministrazione è costretta a correre contro il tempo e alzare i toni per farsi sentire. È necessario, anzitutto, rimpinguare la spiaggia con la sabbia del torrente Agrò, il cui deposito, tra l’altro, ne alza pericolosamente il livello, mettendo a rischio i centri abitati ai suoi lati. E poi i commercianti chiedono considerazione per i loro disagi economici; che deve tramutarsi – ritengono – in un intervento governativo che allenti l’imposizione fiscale. È questo che giovedì Rosanna Fichera ha chiesto al ministero delle Finanze, depositando una petizione firmata dagli imprenditori alessesi, che ha chiesto, senza troppi giri di parole, la sospensione dei tributi. Per le tasse comunali si profila una rateizzazione senza interessi e sanzioni. Venerdì invece, il sindaco è stata in Prefettura, insieme al consigliere Rosario Trischitta, per caldeggiare la questione spiaggia. Anche qui, qualche spiraglio: domani sarà eseguita un’indagine sulla tipologia di sabbia per valutarne la compatibilità con quella del torrente Agrò. Si perderanno altri dieci giorni (cruciali, visto il periodo) in attesa di analisi dall’esito scontato, anche perché da sempre l’Agrò ha riversato la propria sabbia sul litorale e già negli anni scorsi sono stati eseguiti questi mini ripascimenti. Il Comune si è rivolto ad una ditta privata, visti i tempi biblici dell’Arpa. Intanto, dallo scorso mese sono fermi i lavori, già finanziati, della barriera soffolta, con i massi rimasti al nord del paese a fare da barriera… alla sabbia che il mare avrebbe spinto in spiaggia naturalmente. Insomma, il contribuente paga interventi che, per via di ritardi e pastoie, amplificano il problema che avrebbero dovuto risolvere. L’esame del progetto da un milione 550mila euro per “Interventi urgenti per la mitigazione del rischio di esondazione del torrente Agrò e dei suoi affluenti Brisi e Licastro, con ripascimento dell’arenile a salvaguardia del centro abitato” è stato invece nuovamente rinviato dal Comitato Tecnico-Amminisrativo del Provveditorato Opere pubbliche Sicilia-Calabria nella seduta del 10 giugno. In Prefettura, il sindaco ha ricevuto comprensione, ma la sensazione dall’esterno è che le autorità da Messina in su, non si rendano esattamente conto della gravità della situazione che, purtroppo, non è limitata soltanto a Sant’Alessio. E di come siano indispensabili velocità ed incisività. Perché dovrebbe essere la burocrazia a tenere i tempi del turismo, e non viceversa.