Sant’Alessio, timori e dubbi per una nuova antenna cellulari: convocato Consiglio urgente
di Andrea Rifatto | 18/03/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/03/2023 | ATTUALITÀ
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Il sito dove sta sorgendo e il progetto dell'antenna
La necessità di adeguarsi al progresso tecnologico farà salire inevitabilmente il loro numero, ma puntuale sorge la preoccupazione ogni qualvolta ne appare una. C’è qualche timore a Sant’Alessio Siculo per una nuova stazione radio base per la telefonia mobile in corso di costruzione. La struttura sta sorgendo all’estremità nord del paese, in un’area privata all’interno di un centro commerciale, e a realizzarla è la società “Inwit” per conto di Vodafone Italia, che sta allestendo l’impianto denominato “Santa Teresa Mare”, con una palo porta antenne alto 30 metri, di cui 6 di pennone sul quale verranno installate le stazioni radio per la tecnologia 4G. L’iter è stato avviato il 24 novembre con la presentazione di una Segnalazione certificata di inizio attività al Suap del Comune, seguita dalla Comunicazione di inizio lavori del 22 febbraio, visto che l’ente non ha espresso alcun diniego o parere negativo ritenendo il progetto conforme, oltre che dotato dei pareri di Genio civile, Arpa e Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, necessario in quanto l’area di installazione ricade in vincolo di fascia di rispetto di fossi e corsi d’acqua. Una procedura ai sensi del Decreto Legislativo 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche) per una struttura considerata opera di pubblica utilità, di servizio universale e di preminente interesse generale, che allo scadere dei 90 giorni ha consentito a “Inwit” di avviare i lavori in quanto l’istanza è stata intesa accolta. Un percorso diverso da quello seguito di recente da Iliad nel vicino comune di Santa Teresa di Riva, dove sono stati richiesti due permessi di costruire poi maturati per silenzio-assenso. Dal Comune spiegano che l’iter non è viziato da anomalie, che la normativa nazionale prevale su qualsiasi disciplina locale e che in ogni caso sarà cura dell’Amministrazione, una volta attivata l’antenna, far verificare ad Arpa che venga rispettato il limite di emissioni elettromagnetiche. Il Regolamento comunale per l’installazione degli impianti fissi di telecomunicazione per telefonia cellulare e radio televisiva prevede distanze di rispetto da zone residenziali e aree sensibili (a 150 metri vi è il Poliambulatorio Asp e a 300 metri le scuole) in base alla potenza emessa, così come tra un impianto e l’altro deve esserci una distanza minima pari al doppio della maggiore distanza di rispetto (a 50 metri vi è un’altra stazione radio base sul tetto di un edificio), ma la legislazione superiore sembra rendere inutile l’esistenza di queste regole, anche se inserite nelle norme di attuazione del Piano regolatore generale e dunque con prescrizioni di tipo urbanistico. Alcuni residenti hanno espresso preoccupazioni e la minoranza consiliare ha presentato una richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario per avere chiarimenti dall’Amministrazione e il presidente Natale Ferlito ha fissato la seduta per lunedì 20 marzo, alle 18.30. Inoltre i consiglieri Tina Cannavò, Cristina Triolo e Giuseppe Riggio hanno depositato una mozione che impegna gli organi amministrativi “ad attivarsi per la realizzazione di un Piano comunale di localizzazione, che pianifichi le aree atte ad ospitare future antenne di telefonia mobile basandosi sul principio di precauzione e minimizzando l'esposizione degli abitanti”, visto che “l’attuale situazione mette il Comune in una difficile posizione, con scarso potere contrattuale nei confronti dei gestori telefonici quando essi inoltrano richiesta di installare un nuovo impianto”. La questione è stata affrontata in Consiglio comunale già ad ottobre 2021, dopo la bocciatura definitiva del ricorso del Comune contro Wind, e in quella sede l’esperto del sindaco in materia di inquinamento elettromagnetico, il compianto professor Pippo Sturiale, suggerito al Comune di aggiornare il Regolamento sulle antenne, intervenendo ad esempio per stabilire i criteri localizzativi. L’allora sindaco Giovanni Foti aveva proposto di creare una commissione consiliare per aggiornare il Regolamento, subito istituita e formata dall’allora presidente Domenico Aliberti (oggi sindaco) e dai consiglieri Natale Ferlito (attuale presidente) e Concetto Fleres. Commissione non più costituita con l'avvento della nuova legislatura.