Sant'Alessio, via libera dal Ministero al maxi ripascimento per ricostruire la spiaggia
di Andrea Rifatto | 24/02/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/02/2020 | ATTUALITÀ
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La costa di Sant'Alessio
Con il rilascio del parere favorevole di compatibilità ambientale al progetto definitivo del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, opera da 2,3 miliardi di euro, la Commissione tecnica Via-Vas del Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera anche al maxi ripascimento della spiaggia di Sant’Alessio Siculo, opera parte integrante del progetto ferroviario e come tale inclusa nello studio di impatto ambientale. Si tratta di intervento che si estende per circa 1,8 km sul litorale alessese, con la realizzazione di opere allo scopo di intercettare ed arrestare il trasporto solido di fondo tramite la posa di 5 pennelli, parzialmente sommersi, realizzati con massi naturali tra 3 e 7 tonnellate e il riversamento di circa 626.000 metri cubi di sabbia, proveniente dai materiali di scavo delle gallerie ferroviarie. Un intervento consistente, dunque: basti pensare che il ripascimento completato nel 2018 ha visto riversare sull'arenile 161.000 metri cubi di sabbia proveniente dal torrente Agrò, mentre con questo intervento ne arriverà ne arriverà quasi quattro volte di più. Il riutilizzo delle terre di scavo per ripascere la spiaggia era stato chiesto negli anni scorsi, durante la redazione del progetto del raddoppio, dall’Amministrazione comunale anche allora guidata dall’attuale sindaco Giovanni Foti, allo scopo di ripristinare l’arenile eroso nei decenni dai marosi. La funzione dei pennelli sarà infatti quella di intercettare ed arrestare il trasporto solido di fondo per tutta la lunghezza degli stessi, fino alla barriera sommersa esistente, determinando una sensibile riduzione (dal 30 al 50%) dei valori massimi della velocità della corrente longitudinale, cosicché anche il trasporto solido in superficie risulti ridotto. Tra le 16 prescrizioni emanate dal Ministero per la redazione del progetto esecutivo del raddoppio, la numero 4 riguarda proprio le terre e le rocce da scavo: Rete Ferroviaria Italiana dovrà sottoporre alla Regione la valutazione del progetto di ripascimento e prima dell’inizio dei lavori dovrà essere presentato al Ministero l’aggiornamento del Piano urbanistico territoriale: qualora quest’ultimo documento confermi il riutilizzo delle terre, il progetto di ripascimento dovrà essere corredato da vari allegati, tra cui caratterizzazione del materiale (granulometria, resistenza all’usura, colore e compatibilità con la spiaggia); progetto di realizzazione dei pennelli; predisposizione di un piano di monitoraggio sedimentologico e bio-naturalistico; effettiva area di intervento con perimetrazione; simulazioni sulla velocità della corrente; analisi sui materiali; analisi della vulnerabilità della costa di Sant’Alessio per 12 mesi, studi meteomarino, idrodinamico e morfologico. Dal riutilizzo per il ripascimento dovranno essere escluse le terre e rocce provenienti dallo scavo meccanizzato con additivi, in quanto il loro impiego non è espressamente previsto e necessiterebbe di uno specifico parere preventivo dell’Istituto superiore di sanità.