Giovedì 21 Novembre 2024
La Regione chiede di restituire 120mila euro: il contenzioso proseguirà in tribunale


Savoca, il Comune fa ricorso contro la revoca del finanziamento per San Nicolò e Sp 19

di Andrea Rifatto | 09/03/2020 | ATTUALITÀ

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La chiesa di San Nicolò e il costone sottostante

È decisa a percorrere tutte le strade per non subire la revoca del finanziamento l’Amministrazione comunale di Savoca, che ha conferito un incarico legale per impugnare dinanzi al giudice ordinario il decreto di revoca parziale del contributo da un milione 195mila 707 euro concesso nel 2011 dalla Regione siciliana, con fondi europei Po Fesr 2007-2013, per i lavori di consolidamento della chiesa di San Nicolò e del costone che si affaccia sulla Strada provinciale 19. Dopo che lo scorso agosto il Tar di Catania si è dichiarato non competente in materia, la Giunta del sindaco Nino Bartolotta ha dato mandato all’avvocato Giovanni Monforte di Messina, stanziando 5mila euro per l’incarico, di proseguire davanti al tribunale ordinario. La vicenda è sorta dopo che il 24 dicembre del 2018 il Dipartimento regionale Ambiente ha revocato la somma parziale di 119mila 563 euro, chiedendone la restituzione, relativa alle spese tecniche in quanto non riconosciute: si tratta di 14mila 309 euro per il piano di sicurezza redatto dall’ingegnere Giuseppe Barbieri, 57mila 654 per la progettazione esecutiva svolta dall’ingegnere Claudio Faranna, 42mila 288 per indagini e studio geologico del geologo Fabio Ucchino e 5mila 309 per la direzione lavori affidata all’ingegnere Giuseppe Giannetto. I lavori sono stati affidati nel marzo del 2012 a una ditta di Perarolo di Cadore (Belluno) per l’importo di 549mila 537 euro, oltre a 419mila 110 per somme a disposizione: a marzo del 2017 la Giunta ha approvato la relazione conclusiva e il quadro economico finale, per un importo di 949mila 792 euro distinti in 873mila 091 sul Po-Fesr e 76mila 701 a completamento da ricevere dalla Regione.

A luglio dello stesso anno, però, a seguito del controllo di I livello svolto dall’Unità Monitoraggio e Controllo del Dipartimento Ambiente, è stata ritenuta ammissibile solo la spesa di 753mila 528 euro ed è stata chiesta la restituzione di 119mila 563 euro relativi alle spese tecniche. Il Comune di Savoca, a gennaio 2018, ha manifestato la volontà di restituire solo 2mila 500 per la direzione lavori, ritenendo legittime le criticità sollevate, ma non ha fornito motivazioni accettabili per superare le altre criticità riscontrate, riservandosi di produrre le proprie controdeduzioni nelle sedi opportune a sostegno della legittimità delle procedure seguite. Poi, entro il termine di 10 giorni dalla ricezione di una nota del 21 febbraio 2018, l’Ente savocese non ha fatto pervenire alcuna controdeduzione in merito all’avvio della revoca parziale del finanziamento e ad aprile del 2018 il Dipartimento ha informato il Comune della possibilità di rimborso con “procedura di compensazione” tra la spesa non ammissibile al Po Fesr-2013 (119mila 563 euro) e le somme richieste per il completamento (76mila 701), ma l’Ente non ha richiesto la compensazione, non rispondendo alle nota del 13 aprile e del 27 giugno 2018. L’Assessorato ha quindi avviato il procedimento di revoca parziale del finanziamento, con denuncia alla Procura della Corte dei Conti Sicilia per eventuali responsabilità erariali e ha rideterminato l’importo del finanziamento in 753mila 528 euro anziché 873mila 091 euro. Adesso l’Amministrazione comunale tenta di salvare il contributo.


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