Savoca, il Comune si mette in regola dopo 3 anni per rimuovere l'infrazione al depuratore
di Andrea Rifatto | 18/05/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/05/2021 | ATTUALITÀ
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Il depuratore è utilizzato dai due comuni
A quasi tre anni di distanza il Comune di Savoca si è attivato per mettersi in regola ed eliminare l’infrazione segnalata dalla Regione relativamente all’utilizzo del depuratore fognario di Santa Teresa di Riva, gestito in forma associata tra i due paesi. All’atto del rilascio dell’autorizzazione all’Ente santateresino per lo scarico in mare dei reflui depurati, infatti, l’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità aveva inserito tra le 19 prescrizioni anche quella (la numero 10) che stabiliva l’obbligo per il Comune di Savoca, entro tre mesi, di realizzare un apposito scaricatore di piena in conformità all’articolo 13 della Legge regionale 27/86. Anzichè tre mesi sono passati tre anni, ma finalmente l’Amministrazione savocese si è attivata e su proposta del sindaco Massimo Stracuzzi sono stati stanziati 34mila 229 euro (di cui 28mila 057 per lavori e 6mila 172 per Iva) per affidare i lavori di realizzazione di due scaricatori di piena sulle condotte reflue di adduzione all’impianto di depurazione di contrada Catalmo. La legge prevede infatti che nel caso in cui le pubbliche fognature convoglino congiuntamente acque nere ed acque bianche, devono essere realizzati degli scaricatori di piena in modo da smaltire la portata eccedente il valore calcolato da tre a cinque volte la portata del giorno di massimo consumo: le acque di sfioro, cioè quelle eccedenti il valore previsto, possono essere recapitate nel suolo e negli strati superficiali di esso, nei corpi idrici superficiali, con esclusione dei laghi e degli invasi. Finora, infatti, tutte le acque piovane finiscono nel depuratore e possono provocare problemi al funzionamento del sistema di smaltimento dei reflui. Già nel novembre 2019 si era tenuta una conferenza di servizi nel municipio di Santa Teresa di Riva e il Comune di Savoca aveva manifestato la pronta disponibilità ad eseguire i lavori di propria competenza. È passato però oltre un anno, fino al 4 dicembre scorso, per eseguire un sopralluogo congiunto e individuare i siti più idonei per la realizzazione degli scaricatori e a marzo è stata affidata la progettazione delle opere all’ingegnere Giuseppe Di Bella, che ha redatto una relazione tecnico-descrittiva per il dimensionamento dei sistemi di smaltimento chiesti dalla Regione.