Martedì 03 Dicembre 2024
Frazione esclusa per il trasferimento della fabbrica. Già pronto a nascere un comitato


Savoca, il sindaco blocca le proteste dei cittadini: "La Sicobit non andrà a Contura"

di Andrea Rifatto | 05/02/2024 | ATTUALITÀ

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Lo stabilimento in contrada Fontanelle

"Amministrare significa fare anche scelte importanti e questa è una di quelle”. Il sindaco di Savoca, Massimo Stracuzzi, spegne sul nascere proteste e polemiche per il possibile spostamento nella frazione Contura dello stabilimento Sicobit, che produce conglomerati bituminosi nell’insediamento a valle del centro storico, in una zona agricola classificata come agricola. La questione è stata discussa in Consiglio comunale nei giorni scorsi e il primo cittadino aveva spiegato come fosse in corso un dialogo per valutare la possibilità di individuare una nuova area per l’insediamento industriale, come chiesto dalla società del Gruppo Musumeci per trovare un accordo dopo la sospensione dei ricorsi amministrativi, e che si stava esaminando anche l’ipotesi di spostare l’insediamento a Contura, visto che nel Piano regolatore generale in approvazione è prevista una zona artigianale-industriale. Ciò ha sollevato forti lamentele dei residenti, che temono disagi per il continuo transito dei mezzi pesanti e le emissioni di fumi in atmosfera. Adesso Stracuzzi ha tagliato la testa al toro, anche perchè i cittadini erano pronti a costituire un comitato di protesta, e ha comunicato la decisione di escludere a priori la frazione come possibile sede della fabbrica: “A scanso di equivoci, mi sento di tranquillizzare gli animi, soprattutto degli abitanti di Contura, visto ad oggi nessun accordo è stato sottoscritto - ha detto il sindaco - l’Amministrazione farà tutto il possibile per trovare una soluzione a questa trentennale questione, che non consideri tra i possibili siti per lo spostamento dello stabilimento quello di Contura”. 

Già all’avvio delle trattative il primo cittadino aveva manifestato contrarietà al trasferimento della Sicobit in quella zona, ma poi aveva lasciato una porta aperta in attesa di conoscere quali sarebbero state le emissioni dei fumi dei macchinari e soprattutto l’alternativa viaria proposta dalla proprietà, che aveva già previsto una strada lungo il torrente Agrò fino alla frazione San Francesco di Paola, in modo da non intaccare la strada provinciale. Tutte soluzioni che adesso finiscono in archivio. Nel Prg non sono previste altre zone D adatte allo scopo e rimane l’incognita sulla possibilità di trovare un’altra sede. “Ciò non esclude che si possa continuare il dialogo con Sicobit, le soluzioni ci sono sempre - afferma Stracuzzi - altrimenti si proseguirà con il contenzioso al Cga e attenderemo la decisione dei giudici, consapevoli di aver fatto il massimo per tutta Savoca e tutti i savocesi. Nulla verrà fatto per intaccare l’ambiente della nostra vallata e la serenità di tutta la comunità”. Stracuzzi ha sottolineato come nessun documento, a parte i verbali delle riunioni, sia stato sottoscritto per la scelta di un sito anziché un altro proprio in considerazione di quanto sia delicata la questione sotto diversi profili e di aver condotto la trattativa in maniera trasparente verbalizzando e protocollando i resoconti degli incontri, agli atti del Comune e consultabili su richiesta dai consiglieri e dai cittadini.


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