Savoca, il Tar si dichiara incompetente sulla revoca del finanziamento per San Nicolò
di Andrea Rifatto | 28/08/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/08/2019 | ATTUALITÀ
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La chiesa di San Nicolò e il costone sottostante
Non spetta ai giudici amministrativi decidere sulla revoca parziale del finanziamento da un milione 195mila euro concesso al Comune di Savoca nel 2011 dalla Regione per i lavori di consolidamento della chiesa di San Nicolò e del costone che si affaccia sulla Strada provinciale 19. Il Tar di Catania con una sentenza pubblicata nei giorni scorsi ha infatti dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione il ricorso presentato dall’Amministrazione comunale, difesa dall'avvocato Giovanni Monforte, contro l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, che con decreto del 24 dicembre 2018 ha ridotto di 119mila euro il contributo concesso inizialmente. Il Tar ha sentenziato che la materia rientra tra le competenze del giudice ordinario, in quanto “il provvedimento di parziale revoca è lesivo di un diritto soggettivo, avendo l’Amministrazione regionale esercitato nell’occasione non i poteri discrezionali della revoca in autotutela bensì quello vincolato di verifica della effettiva sussistenza dei dichiarati presupposti, già predeterminati dalla legge e da precedenti atti amministrativi generali, di ammissibilità del progetto al finanziamento, considerato che il relativo controllo è stato espressamente postergato rispetto all’erogazione del chiesto contributo per ragioni di mera celerità procedurale”. La Regione aveva concesso un milione 195mila 707 euro, scesi poi dopo la gara d’appalto a 968mila 647 euro, di cui 549mila 537 per lavori e 419mila 110 a disposizione e i lavori sono stati affidati nel marzo 2012 a una ditta di Perarolo di Cadore (Belluno), A luglio del 2017, a seguito del controllo di I livello svolto dall’Unità Monitoraggio e Controllo del Dipartimento Ambiente, è stata però ritenuta ammissibile solo la spesa di 753mila 528 euro ed è stata chiesta la restituzione di 119mila 563 euro relativi alle spese tecniche, in quanto non riconosciute. In dettaglio si tratta di 14mila 309 euro per il piano di sicurezza redatto dall’ingegnere Giuseppe Barbieri; 57mila 654 per la progettazione esecutiva dell’ingegnere Claudio Faranna; 42mila 288 per indagini e studio geologico del dottor Fabio Ucchino e 5mila 309 per la direzione lavori dell’ingegnere Giuseppe Giannetto. Il Comune di Savoca aveva manifestato la volontà di restituire solo 2mila 500 per la direzione lavori, ritenendo legittime le criticità sollevate, ma non ha fornito motivazioni accettabili per superare le altre anomalie riscontrate, riservandosi di produrre le proprie controdeduzioni. Il Dipartimento aveva informato il Comune della possibilità di rimborso con procedura di compensazione tra la spesa non ammissibile al Po Fesr-2013 (119mila 563 euro) e le somme richieste per il completamento (76mila 701) ma l’Ente non ha richiesto la procedura di compensazione e non ha neanche risposto alle note della Regione, l’ultima del 27 giugno 2018. L’Assessorato ha quindi avviato il procedimento di revoca parziale del finanziamento con denuncia alla Procura della Corte dei Conti Sicilia per eventuali responsabilità erariali. Il Comune ha dunque fatto ricorso al Tar contro la revoca parziale del finanziamento ma adesso dovrà rivolgersi al Tribunale ordinario.